Finanze precarie alla Multiservizi tali da mettere a rischio anche i pagamenti puntuali per i dipendenti

Costanzo elenca di debiti pregressi onorati ma anche il paradosso di avere il Comune tra i maggiori debitori insolventi

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    «Ad oggi, 8 febbraio 2016, sono state pagate da pochi giorni pagate le retribuzioni di dicembre e ancora non si è in grado di retribuire i lavoratori per la mensilità di gennaio». Basterebbe questa valutazione del presidente della Multiservizi come cartina tornasole della situazione della società in house del Comune di Lamezia Terme.
    Dopo la serie di comunicati stampa atti a lamentare la scarsa considerazione sulle proprie perplessità in merito alla gestione della Multiservizi, il Meet Up lametino ha optato per la soluzione “self service” girando in serata alla stampa la relazione 2015 aggiornata all’8 febbraio inviata dal presidente della società partecipata ai consiglieri comunali (tra cui non è stato eletto nessun grillino) tramite il presidente De Sarro, sindaco, assessori interessati (Caglioti per le partecipate, Puteri per il bilancio) e presidente del collegio dei revisori del Comune, mentre sul sito internet della stessa azienda non tutti i dati son aggiornati o presenti per come previsto dalla legge (se manca il bilancio 2015, son aggiornati al 28 gennaio gli affidamenti di lavori, servizi e forniture).
    «Ci riserviamo di studiarli e commentarli in seguito, ma non possiamo non notare, da subito, che tali dati non solo confermano le nostre preoccupazioni sullo stato della Multiservizi, ma disegnano, se è possibile un quadro ancora peggiore», sostengono i pentastellati, «basti pensare che ancora non abbiamo la percentuale esatta di svalutazione dei crediti, voce più significativa e rilevante per l’intero quadro finanziario-contabile», annunciando così l’ennesimo comunicato stampa sull’argomento nei prossimi giorni.
    Il presidente Costanzo parla infatti di una situazione «innegabilmente pesante. La formulazione della richiesta degli interessi moratori  agli enti, pure già maturati sulla base delle normative vigenti e in base ai tassi stabiliti dalla legge per il sistematico ritardo con cui provvedono al pagamento dei propri debiti, può ristabilire un equilibrio economico ma non ristabilisce un equilibrio finanziario senza dover ricorrere ad azioni giudiziarie per il recupero forzoso delle somme. E la cosa sembrerebbe quanto meno imbarazzante se si pensa che l’Ente maggiormente esposto è proprio il Comune di Lamezia. Purtuttavia l’Organo Amministrativo della Lamezia Multiservizi non può ignorare le ragioni degli azionisti di minoranza che potrebbero pure imputare precise responsabilità agli amministratori per non aver compiuto le azioni necessarie a tutela dell’integrità patrimoniale della società».
    L’attuale guida dell’azienda rimarca così di aver dovuto far fronte in questo secondo semestre a debiti “ereditati” dagli anni precedenti come Iva (1.086.550 euro), ritenute non versate (1.505.550), Irap non versata o dilazionata (1.311.292), Iva in sospensione (1.087.314), verso fornitori (14.787.585), oltre alle 14° del 2014 e 2015 per i dipendenti (cui rimangono da corrispondere i ticket mensa del triennio 2013-2015).
    Il massimo dirigente della società partecipata valuta che «se si considerano come totalmente esigibili i crediti verso gli enti locali (salvo ipotesi di dissesto, sulle quali si aprirebbe un fronte molto caldo) la partita ruota sulla valutazione dei crediti verso le utenze del servizio idrico, di cui si è detto e su alcune partite creditorie, pure importanti, quale quella verso l’Ufficio del Commissario Delegato all’Emergenza Rifiuti, verso il quale la società vanta un credito al netto di una nota credito da emettere di 1.543.313,44 euro (per il recupero del quale la società è in causa)».
    La “diagnosi finale” della salute delle casse societarie valuta che «svalutando anche solo del 50% le voci delle cause per recupero crediti, svalutando perché ormai irrecuperabili i crediti del servizio idrico a tutto il 31/12/2010, portando a perdita i crediti delle annualità successive vantati verso debitori dichiarati falliti, contabilizzando poi gli importi derivanti dalle varie sentenze di condanna sulla questione viabilità», si avrebbe, considerando il netto patrimoniale della Lamezia Multiservizi di 2.974.172,67 euro, un residuo netto di 1.855.568 euro, «appena sopra le ipotesi di cui all’art. 2446 del C.C. per la convocazione senza indugio dell’Assemblea degli azionisti».
    Costanza suggerisce anche però anche delle possibili scelte aziendali per cercare di rimediare nel breve lungo periodo: «il progetto “Rifiuti Zero” di cui l’Amministrazione è perfettamente al corrente, vedrebbe la riconversione del “problema” rifiuti in una risorsa dalla quale estrapolare anche energia pulita e a basso costo. Tale progetto, peraltro vede anche come partner l’Università della Calabria e alcune risorse professionali di alta qualità e, cosa ancora più preziosa, della nostra terra. Il progetto è quindi un sicuro riferimento per il futuro della Lamezia Multiservizi. La progettualità Regionale ha previsto, poi, per la città di Lamezia Terme la formazione di un Hub per il trasporto persone su gomme, che potrebbe essere realizzato sul territorio di Sant’Eufemia e che porterebbe alla realizzazione di un polo nevralgico di smistamento di tutto il trasporto regionale con innegabili riflessi e positive ricadute in termini anche di occupazione sul territorio comunale e del suo distretto».
    Gi.Ga.

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