Deliberato dalla giunta Mascaro il piano di intervento per il diritto allo studio 2016-2017 relativo ai 13.218 alunni

Nel piano non si nasconde il malcontento per i tagli ai finanziamenti regionali e ministeriali, così come agli standard richiesti per mantenere in attività le scuole

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    Deliberato dalla giunta Mascaro il piano di intervento per il diritto allo studio 2016-2017 relativo ai 13.218 alunni (di cui 186 in situazione di handicap) che frequentano le 15 istituzioni scolastiche lametine (divise tra 8 istituti comprensivi, 7 istituti scolastici secondari di II grado, più la sezione staccata di Lamezia Terme dell’IPSAA), cui si aggiungono 11 scuole private riconosciute paritarie (11 scuole dell’infanzia, 1 scuola primaria, 1 scuola secondaria di II grado).
    Nel piano non si nasconde il malcontento per i tagli ai finanziamenti regionali e ministeriali, così come agli standard richiesti per mantenere in attività le scuole, con numeri in calo specie nelle zone periferiche e conseguente spostamento della popolazione scolastica. La spesa per il servizio di trasporto scolastico relativa al prossimo anno scolastico sarà di 930.852,03 euro, con 165 alunni per la scuola primaria e 261 per la secondaria di I grado da dover trasportare con gli scuolabus della Multiservizi.
    Per quanto riguarda il servizio mensa (il cui avviso di gara è rimasto ancora con la pubblicazione non completa) i pasti da erogare  saranno 346.276 nelle scuole comunali (per far pranzare 1.136 alunni della scuola dell’infanzia e 878 della primaria), 72.200 nelle paritarie (per 435 studenti), mentre per gli alunni disabili son stati previsti il servizio di assistenza scolastica (348.469,38 euro per 46 studenti), il servizio di trasporto scolastico (79.928 euro per 28 persone), l’acquisto di ausili didattici non sanitari e strumentazione specialistica richiesti da 5 scuole (55.970 euro).
    Per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni della scuola primaria è stata prevista la somma di 120.000 che graverà sul bilancio comunale, ma non si nasconde come per mancanza di finanziamenti non si possano fare investimenti ulteriori su progetti di qualificazione dell’offerta formativa e di inclusione per alunni stranieri e rom.
    g.g.

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