Chimera, 35 condanne con pene che variano dagli 8 mesi ai 14 anni

La sentenza prevede anche risarcimenti come parti civili di 80.000 euro in favore del Comune di Lamezia Terme, 10.000 all'Ala, 10.000 al Fai, 5.000 a Pasquale Mercadante, 5.000 per Francesco Torchia e Franceco Cianflone.

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    Ad un anno dall’inizio del processo, il Giudice del Tribunale di Catanzaro, ha emesso il dispositivo di sentenza di primo grado nei confronti di 38 imputati che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Chimera” e “Chimera 2” diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta, nel maggio e ottobre 2014, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Catanzaro unitamente a quelli della Compagnia di Lamezia Terme e che aveva portato all’arresto di più di 40 persone.
    Son stati 35 i condannati, con pene che variano dagli 8 mesi ai 14 anni, rispettivamente divisi in capi e gregari della consorteria avente come base Capizzaglie e tra cui emergono quali promotori, direttori ed organizzatori, i fratelli Nino, classe 41, e Teresina Cerra, considerata colei che teneva le redini della cosca.
    L’attività investigativa aveva permesso di attualizzare le condotte illecite e decretare la prosecuzione dell’operatività del sodalizio ‘ndranghetistico “Cerra-Torcasio-Gualtieri”, operante sul territorio di Lamezia Terme nella zona di Nicastro, e già acclarato nell’Operazione “Spes” risalente all’anno 2007, dedito a diversificate fattispecie di reato quali l’associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, il tutto aggravato dalle modalità mafiose. Le indagini inoltre avevano fatto emergere la sudditanza di imprenditori e commercianti, destinatari di atti intimidatori, taglieggiati e costretti a fornire le proprie opere gratuitamente nonché il ruolo preponderante delle donne della cosca che non solo adempivano a compiti prima devoluti agli uomini, alcuni dei quali in carcere a seguito delle precedenti operazioni di Polizia quali “Remake”, “Medusa” e “Perseo”, ma a tutti gli effetti beneficiarie delle estorsioni portate a termine dalla cosca.
    Oltre alle singole condanne per i vari imputati, la sentenza prevede anche risarcimenti come parti civili di 80.000 euro in favore del Comune di Lamezia Terme, 10.000 all’Ala, 10.000 al Fai, 5.000 a Pasquale Mercadante, 5.000 per Francesco Torchia e Franceco Cianflone. 

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