Vicesindaco legale di difesa in processo contro le cosche inopportuno secondo Sinistra Italiana

Scelta ritenuta legittima ma non opportuna con il ruolo in carica

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    «Mentre ha inizio un altro processo di portata rilevante contro la ‘ndrangheta lametina, non possiamo non esprimere sorpresa  nell’apprendere che tra i professionisti che difenderanno uno degli imputati, vi è anche l’avvocato Massimiliano Carnovale, nominato vicesindaco nei giorni scorsi, a seguito delle dimissioni di Francesco Caglioti», scrive in un comunicato stampa il circolo lametino di Sinistra Italiana, «è bene ricordare che nello stesso processo, come ormai sta avvenendo da 11 anni  in tutti i processi contro la criminalità organizzata, il Comune di Lamezia Terme si è costituito parte civile.  E’ evidente che ci troviamo di fronte a una situazione di palese conflitto di interessi oltre che di inopportunità».
    Nella nota si rimarca come «nessuno contesta la legittimità dell’attività professionale svolta dall’avvocato Carnovale, così come quella di qualsiasi avvocato che si trovi a dover difendere qualsiasi cittadino di fronte alla giustizia.  Ma si pone una grande questione politica proprio mentre si delinea la veramente bizzarra situazione di trovare nello stesso processo da una parte il Comune di Lamezia Terme come parte lesa e dall’altra il vicesindaco dello stesso Comune che difende uno degli imputati», lamentando che «difendere un imputato in un processo di ‘ndrangheta da parte della figura istituzionale più vicina al Sindaco, se pur legittimo, lancia però un messaggio estremamente negativo a tutta la città e danneggia l’immagine della stessa istituzione che si rappresenta».

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