Si torna a parlare di squadra unica di calcio a Lamezia, 17 giugno termine per presentare eventuale domanda

Con Vigor Lamezia e Sambiase che si ritrovano in Eccellenza riprende a ventilare l'ipotesi fusione, al momento non certa

Più informazioni su


    In matematica la somma di numeri negativi dà come risaltato un altro numero negativo, esito diverso invece rispetto al prodotto, così a Lamezia Terme dopo una stagione tribolata per le tre maggiori realtà calcistiche cittadine c’è chi torna nuovamente a parlare di fusione in un’unica società, con reazioni diverse: chi opta per la scelta della somma (valutando che l’unione in un’unica nuova realtà rispetto a quelle diverse esistenti comporterebbe l’allontanamento o la non adesione di sponsor e tifosi affezionati ai colori originali), chi per quella del prodotto (il poter contare, al di là degli ultimi risultati sportivi ma guardando alla tradizione più ampia delle tre realtà, su un più ampio bacino di giocatori, settori giovanili, strutture, esperienze gestionali e forze economiche).
    Con la retrocessione in Eccellenza della Vigor Lamezia, campionato disputato nell’ultima stagione anche dal Sambiase (con play off sfumati alle ultime battute), son le due maggiori realtà calcistiche lametine ad essere nuovamente accostate da “inviti esterni” ad unire le forze: tanto i biancoverdi che i giallorossi, infatti, dalla fine del campionato son alle prese con una nuova fase di riorganizzazione avendo avuto più di un problema nel girone di ritorno.
    Il comitato regionale guidato da Saverio Mirarchi intanto oggi ha ufficializzato che le domande per cambio di denominazione, sede sociale, scissione e fusione dovranno pervenire entro il 17 giugno, e più nello specifico tra le caratteristiche indicate si specifica che :

    • la società deve essere affiliata alla F.I.G.C. da almeno due stagioni sportive;
    • le società che richiedono la fusione devono avere sede nella stessa provincia ovvero in comuni confinanti di Province e/o Regioni diverse (mentre in serie D rimarrebbe come prerogativa l’essere comuni confinanti, e non solo della stessa provincia, sia per la fusione che per il cambio di sede di società già esistente);
    • la società, nelle due stagioni sportive precedenti, non deve aver trasferito la sede sociale in altro comune e non deve essere stata oggetto di fusione, scissione o conferimento di azienda;
    • la denominazione sociale dovrà essere comunque compatibile con quella delle altre società già affiliate, deve cioè differire da quelle già esistenti (a tale fine, non basta modificare la sigla A.S.D., Pol.D., S.S.D., U.S.D. Ecc.);
    • le delibere delle società inerenti la fusione debbono espressamente prevedere, quale condizione della loro efficacia, l’approvazione della F.I.G.C.

    Prerogative che, al momento, sarebbero solo rispettate in parte ma che potrebbero essere esaudite solo con decisioni in tempi brevi (alla domanda dovranno essere allegate le copie dei verbali delle assemblee generali disgiunte dei soci di ciascuna società che ha deliberato la fusione e del verbale assembleare congiunto delle società che richiedono la fusione, il nuovo atto costitutivo e statuto della società sorgente dalla fusione, l’elenco nominativo dei componenti dei nuovi organi direttivi), ma sulla terza città della Calabria non spirano venti di unione in tempi brevi in tal senso tra le sponde divise da via De Sensi.

    Gi.Ga.

    Più informazioni su