Il consiglio comunale lametino rivendica il polo fieristico regionale ma senza indicarne la collocazione

Si dà mandato al sindaco di bloccare quello nascente a Catanzaro, ma tra linee programmatiche e Dup manca una proposta

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    Se nel Dup (approvato in giunta il 31 dicembre, ma non arrivato in consiglio comunale entro il 30 aprile) il tema del polo fieristico viene affrontato sia per quanto riguarda la proposta privata di conversione dell’ex Zuccherificio, che quella pubblica tramite «l’avvio dell’analisi di fattibilità per la realizzazione di un Polo Fieristico permanente con il coinvolgimento degli organi preposti e valorizzazione dell’Ente Fiera», con questo punto al centro sia della “missione 16 – Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca”, a quasi un anno di distanza dall’elezione dell’amministrazione Mascaro si è tornato a parlare della localizzazione: nelle linee programmatiche del primo cittadino (ma non nel Dup) approvatea settembre l’area indicata è quella industriale, nell’ultimo consiglio comunale si è rimasti circoscritti a manifestare dissenso verso “il costituendo polo fieristico regionale” indicato nell’arena Magna Graecia di Catanzaro.
    «All’unanimità i consiglieri hanno approvato e sottoscritto un documento a tutela e difesa del territorio lametino. Nel suddetto documento si chiede con fermezza che il polo fieristico calabrese venga realizzato nella centralissima Lamezia Terme, terza città della Calabria», rimarca il presidente del consiglio comunale, Francesco De Sarro, «non esiste nella regione un area come questa, facilmente accessibile sul piano infrastrutturale sia viario che aeroportuale e ferroviario, densa di servizi logistici e di marketing di supporto all’organizzazione fieristica. Uno dei presupposti, universalmente riconosciuti, per il successo di un quartiere fieristico è la sua accessibilità».
    Il giovane esponente di Calabria Al Centro elenca così gli aspetti di centralità geografica rispetto alla regione della città della piana, rimarcando che «la formulazione del documento impegna il sindaco a perorare ogni utile iniziativa affinché la scelta di collocare il polo fieristico nell’area della Magna Grecia possa essere rivisitata, e che si possa dire che l’Area Vasta, più volte richiamata, possa avere ragione di esistere e concretizzarsi. Questa è un’occasione per il rilancio dell’economia non solo della piana, ma di tutta l’area tirrenica della Calabria. Si potrebbero risollevare le sorti del settore agricolo, artigianale, manifatturiero e turistico ormai gravemente in crisi».
    Nel comunicato stampa, come nel dibattito in aula, però non viene presa posizione sulla localizzazione tra l’attuale e tradizionale sede nell’area mercatale di via Cataldi, o eventuali “spostamenti” tra l’area ex Zuccherificio (privata, ma più vicina ad aeroporto e stazione ferroviaria, ed in caso di completamento del raccordo con contrada Rotoli anche l’uscita autostadale) e quella industriale (dove, applicazione della legge regionale del 2013 permettendo, ci sarebbero anche i laboratori della Fondazione Terina cui collegarsi per divulgare i risultati della ricerca e delle analisi).
    Gi.Ga.

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