Referendum costituzionale, Speranza porta le ragioni del NO mentre Galati presenta il comitato provinciale femminile per il SI

A guidare la sezione in rosa favorevole alla modifica la consigliere Giuseppina Raso

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    Presente al T Hotel come “contraltare” della posizione di Galati e Magorno, parlamentari favorevoli alla riforma costituzionale che sarà oggetto di referendum ad ottobre, l’ex sindaco Speranza, oggi esponente di Sinistra Italia, sostiene che «dire NO alla “controriforma” della Costituzione significa opporsi allo stravolgimento della nostra Carta Costituzionale in senso negativo. L’Italia  ha bisogno di più democrazia e più governo. Meno corruzione, meno trasformismi, più onestà e coerenza nel rappresentare il voto dei cittadini.  No alle transumanze post- elettorali. No agli abbracci mortali tra il Pd di Renzi, il Nuovo Centrodestra e  Denis Verdini. Gli ex sodali di Berlusconi oggi alleati di Renzi sostengono che non è cambiato nulla: Renzi è il continuatore delle politiche che loro stessi hanno portato  avanti con Berlusconi».
    L’ex primo cittadino ricorda come «il Pd si era presentato nel 2013 in Italia e nel 2014 in Calabria con una coalizione di centrosinistra. Altro che rottamazione.  La Calabria, dove nel 2014 i cittadini avevano votato e fatto vincere con un larghissimo consenso il centrosinistra perché chiedevano  un cambiamento reale per la nostra terra, oggi è la prima regione a pagare cara  questa politica di continuità e di conservazione e di trasformismo. Ha continuato a dominare alla grande il partito unico trasversale. Le nomine a sottosegretari di Gentile e Dorina Bianchi, il sostegno di Verdini al candidato Pd a Cosenza tradiscono il voto dei calabresi e affossano qualsiasi prospettiva di cambiamento».
    Sul versante opposto è stato presentato nello stesso luogo il Comitato Promotore femminile per il Sì alle Riforme della Provincia di Catanzaro, guidato dalla consigliera del Comune di Lamezia Terme, Giuseppina Raso. «Insieme alla consigliera Giuseppina Raso – ha dichiarato Galati – saranno condivise, in questi mesi che precedono il referendum, altre iniziative per far meglio comprendere le ragioni del Sì. Si tratta di un importante percorso che investe l’innovazione e l’agibilità democratica delle nostre istituzioni».

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