A due anni dalla precedente richiesta Bruno Spatara sollecita nuovamente un’ordinanza antimendicanti

Nel 2014 da segretario provinciale di Forza Nuova, ora medesima carica in Sovranità

Più informazioni su


    Se il 9 aprile dello scorso anno venivano annunciati dalla Fondazione Con Il Sud 3,5 milioni di euro di risorse private per interventi capaci di favorire l’inserimento sociale e lavorativo degli immigrati e contrastare le diverse forme di sfruttamento nelle regioni meridionale (di cui 350.000 euro destinati a contrastare lo sfruttamento lavorativo e sessuale e l’accattonaggio anche nella piana di Lamezia, con una serie di unita di strada per il contatto delle vittime di sfruttamento e di accattonaggio ed un presidio in zona stazione/aeroporto Lamezia Terme per offrire un sollievo alle vittime, di sviluppare un sistema sanitario del dono per creare una rete che prende in carico la salute delle donne vittime di tratta, un banco di farmaci per la consegna di quelli senza prescrizione medica), ed il 21 gennaio di quest’anno Francesco Ruberto (ora Cac) aveva già presentato mozione «contrastare il degrado urbano e adottare misure antiaccattonaggio», dell’argomento torna ad occuparsi Bruno Spatara, oggi responsabile provinciale del movimento Sovranità – Prima gli Italiani, che medesima richiesta aveva già avanzato nello stesso ruolo ma nella fila di Forza Nuova ad aprile 2014.
    «Circa due anni fa – ricorda Spatata – fui il primo a chiedere all’allora sindaco Speranza un provvedimento di questo genere avendo intuito il pericolo ed il degrado che si stava prospettando, legato appunto al dilagare di questo fenomeno sociale esercitato perlopiù da extracomunitari davanti ad attività commerciali e luoghi di culto, con metodi petulanti e molte volte molesti e che spesso hanno fatto registrare le lamentele da parte degli autoctoni per i modi e le ingiurie al loro indirizzo, da parte di alcuni immigrati questuanti, scaturite da un rifiuto di lasciare a questi la classica monetina», sostenendo che tali proventi siano poi spesi «presso le varie agenzie di scommesse di Lamezia, dove non si avrà difficoltà nel constatare una presenza sempre più massiccia di avventori extracomunitari, che sono gli stessi che esercitano attività mendicanti nei posti sopra menzionati, il che vuol dire che la questua non serve assolutamente per coprire e far fronte a bisogni primari».
    Viene così annunciata un’altra mozione da parte di Gianturco dopo quella dei Ruberto (Francesco a gennaio, Pasqualino a febbraio).
    g.g.

    Più informazioni su