Per 2 mesi mandano il figlio a vendere accendini sul corso, genitori rischiano fino a 3 anni di carcere

Coppia di nazionalità marocchina già attenzionata in passato

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    Personale della polizia municipale lametina ha notificato 2 avvisi di conclusione delle indagini ad una coppia di nazionalità marocchina, H. A. di 54 anni e R.T. Di 45 anni, accusati di aver impiegato  il figlio minore, H.S.E., nell’accattonaggio, fornendogli della merce da vendere (accendini a gas, piccole torce, ecc.) per almeno 2 mesi.
    L’indagine prende le mosse dai servizi di osservazione del nucleo di P.G. della  Polizia Locale che, nell’inverno scorso, notava il bambino stazionare, per ore, davanti ad un market del centro, fino all’orario di chiusura, intento a chiedere soldi agli avventori.
    Il piccolo si attardava sul corso principale, offrendo la merce ai tanti passanti o chiedendo semplicemente l’elemosina. A tarda sera, ben oltre l’orario di chiusura dei negozi, in pieno inverno, con addosso il  pesante fardello dello zaino fornitogli dai genitori, il piccolo raggiungeva Piazza Mazzini ed a bordo di un pullman faceva rientro a casa.
    Tali circostanze accertate e documentate, anche attraverso riprese video, dagli agenti della polizia locale, confluivano in una dettagliata comunicazione alla locale Procura della Repubblica, che ritenendo provata la reità della coppia genitrice esercitava l’azione penale.
    Nei giorni scorsi, il Sostituto Procuratore della Repubblica, Giulia Maria Scavello, che ha coordinato l’attività d’indagine, ha emesso l’avviso di chiusura delle indagini preliminari che oggi è stato notificato alla coppia. L’ipotesi di accusa è quello di impiego di minori nell’attività di accattonaggio. Durante l’attività investigativa veniva accertato che i genitori erano stati, per le medesime condotte, in passato, attenzionati dai Servizi Sociali e dal Tribunale per i minorenni di Catanzaro, ed ora la coppia rischia la reclusione fino a 3 anni.

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