‘La Marcia Lunga’ tra i 7 finalisti del festival pugliese ‘Troia Teatro’

Opera teatrale interpretata da Achille Iera, Soukaina Maktoum e Roberto Calimeri, diretti da Saverio Tavano

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    C’è anche “La Marcia Lunga” di Saverio Tavano tra i sette finalisti del festival pugliese “Troia Teatro” giunto alla sua XI edizione.
    Un altro riconoscimento importante, quindi, nel panorama nazionale per questa produzione calabrese che aveva già ottenuto una menzione speciale della giuria del Premio Scintille 2015 Asti Teatro Alfieri- Milano Teatro Menotti “per la coraggiosa messa in scena di un tema delicato come la criminalità organizzata, attraverso la metafora sportiva e la multirazzialità”.
    L’opera teatrale interpretata da Achille Iera, Soukaina Maktoum e Roberto Calimeri, diretti dallo stesso Tavano, attraverso i tre personaggi racconta storie diverse per cultura, lingua e religione che si confrontano nel disperato tentativo di una relazione ma anche di una interpretazione della propria esistenza. Il tutto all’interno di un quartiere dove coesistono bene e male, malaffare e voglia di riscatto.
    La scena, dominata dall’inizio alla fine dal tapis roulant su cui si alternano i tre protagonisti, è caratterizzata anche da un forte messaggio simbolico rappresentato da quello che è il fenomeno conosciuto come shoefiti (scarpe volanti): un termine che si riferisce alla pratica di legare tra loro i lacci di due scarpe e di scagliare queste ultime in aria, in modo da farle restare appese ai cavi delle linee elettriche o telefoniche. Le scarpe sono legate tra loro dai lacci e vengono lanciate verso i fili. Il fenomeno prende il nome dall’unione delle parole “shoe” (scarpa) e “graffiti” . Questa pratica al sud Italia è usata dalle bande criminali per commemorare un loro membro vittima di un omicidio.
    Un messaggio, chiaro, quindi, quello de “La marcia lunga” che il 31 luglio sarà rappresentata a Squillace nell’ambito degli appuntamenti di “Innesti contemporanei”, il festival di teatro e arti performative che si svolge nel castello Normanno-Svevo.
    Un festival completamente autofinanziato dagli stessi artisti, che hanno deciso autonomamente di donare il proprio spettacolo aderendo all’importante operazione di sensibilizzazione del territorio della pratica teatrale, e delle arti performative.

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