Irrisolte varie problematiche in casa Vigor Lamezia in vista dell’avvio della stagione ufficiale

A poco più di un mese dall'arrivo di Marco Mirabelli possibile nuovo organigramma

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Dopo la passata estate all’insegna dei risvolti dell’inchiesta Dirty Soccer (che insieme al fallimento del Parma e a vicende personali di singoli soci avevano inciso nettamente sulla stagione in programmazione), i tifosi della Vigor Lamezia avrebbero auspicato un campionato 2016/17 nascente sotto un altro spirito, ma quando si è ormai prossimi all’inizio della Coppa e del torneo di Eccellenza più che di società “bipresidenziale” si potrebbe rischiare di parlare di una “bipolare”:

    • l’11 luglio la presentazione ufficiale nella sala stampa del “Guido D’Ippolito” della copresidenza affidata a Marco Mirabelli e Giancarlo Butera;
    • il 20 luglio nella conferenza stampa dedicata agli arrivi di Conversi e Carvelli (spazio mediaticamente non concesso nella stessa misura agli altri arrivi in casa biancoverde) i primi sentori di trovarsi davanti a due cordate parallele nella stessa società con il terzo cambio di denominazione per Sante Costabile (passato da direttore generale, a dirigente, a direttore sportivo in 9 giorni), figura societaria che Mirabelli ha portato con sé dall’esperienza di Luzzi a Lamezia in aggiunta all’esistente;
    • il 5 agosto presentazione della squadra, società ed aspetti legati al campionato biancoverde con dichiarazioni ancora all’insegna dell’ottimismo e dell’ambizione (anche se pochi giorni dopo si perdeva Paolo Gallo, tornato al Sambiase);
    • negli ultimi giorni qualche riunione societaria con confronto tra i due fronti che si sarebbero creati in via Marconi e Mirabelli che avrebbe posto per la sua permanenza la condizione di avere maggiore spazio decisionale, anche se da luglio ad oggi non è dato sapere se sia avvenuto un acquisto di quote e relativi cambi di percentuali di influenza sulla società. Lo scenario ipotizzato possibile è quello di ridefinire nuovamente le cariche sociali, con Mirabelli unico presidente e compiti meglio distribuiti per i rimanenti dirigenti.

    Trattative lecite probabilmente se fossero avvenute all’indomani della fine del campionato, non ad una settimana dall’avvio della nuova stagione quando di incognite irrisolte se ne contano sia sull’aspetto della gestione ordinaria, ma anche di quella straordinaria:

    • i giocatori della passata stagione (ultimo ad avere trovato una nuova squadra Anile, terzino classe ’98 svincolato ad inizio mese ed ora tesserato dal Gavoranno in serie D) ancora non avrebbero ottenuto in toto quanto pattuito (con conseguenti vertenze che vorrebbero dire punti di penalizzazione a campionato in corso), così come i fornitori (emblema la mancata manutenzione del già malmesso terreno di gioco del “Guido D’Ippolito”, ridotto in questi giorni a selva irregolare e per cui le operazioni di “salvataggio” non sono partite, con sulla carta anche la possibile revoca della gestione della struttura comunale per la mancata manutenzione);
    • a più di 2 settimane dalla presentazione delle maglie ufficialmente non è stato annunciato alcun main sponsor che comparirà sulle stesse;
    • i deferimenti arrivati per le ultime partite attenzionate dall’inchiesta “Dirty Soccer” porteranno nuovi processi sportivi (con esiti poi da valutare, ma danni di immagine già subiti anche se si sarà giudicati poi non colpevoli), mentre l’ex presidente Arpaia sta continuando una propria strada personale per dimostrare l’estraneità ai fatti imputatigli.

    Tutta una serie di premesse che non fanno ben sperare per quel ritorno in tempi brevi nel calcio professionistico su cui i due fronti son stati sempre concordi nel rilasciare dichiarazioni ambiziose.

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