Disabilità, femminilità, nuove forme di comunicazione: conclusa la rassegna “Libriamoci” al Campanella

La vita di tutti i giorni raccontata con gli occhi di una donna, Tizianenda, emblema di una femminilità “funambula”

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    La realtà della disabilità, il cammino di chi ogni giorno su una sedia a rotelle supera i propri limiti e, quasi paradossalmente, aiuta la società a far superare le barriere mentali ed architettoniche. La vita di tutti i giorni raccontata con gli occhi di una donna, Tizianenda, emblema di una femminilità “funambula”. che ricerca l’equilibrio tra tante vite e tante storie. E poi la nuova comunicazione che viaggia sui blog e sui social network, canali di nuove espressioni artistiche e letterarie. Questi i temi affrontati al Liceo Campanella di Lamezia Terme nei tre giorni di “Libriamoci”, l’iniziativa promossa nelle scuole italiane dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) attraverso il Centro per il libro e la lettura e dal Ministero dell’Istruzione (MIUR), per far entrare nelle classi i libri e gli autori, avvicinando gli studenti alla lettura. Antonio Saffioti, Tiziana Calabro, Ippolita Luzzo: tre autori calabresi sono stati protagonisti nei giorni scorsi della rassegna all’istituto superiore lametino, dialogando con gli studenti e risponde alle loro domande, confrontandosi sui temi dei loro libri e allargando lo sguardo all’attualità. Un invito all’impegno nel sociale e del volontariato agli studenti del Campanella da parte del vicepresidente Fish Calabria Antonio Saffioti, che ha raccontato la sua storia e quella della sua famiglia, alle prese con la sindrome di Duchenne di Antonio scoperta a due anni. Saffioti ha sollecitato i ragazzi “a spendersi per gli altri, nel volontariato, nella cultura, nella politica, a non pensare solo a se stessi. Negli anni l’approccio della società nei confronti della disabilità è cambiato. Ma è stato necessario lottare: anche con la mia famiglia abbiamo dovuto combattere per avere, ad esempio, le pedane per accedere a scuola o negli edifici pubblici. La vera vittoria non è l’assistenzialismo o il piangersi addosso, ma dimostrare che una vita normale è possibile ed è un diritto per tutti”. “Approcciarsi alla realtà con uno sguardo femminile non significa contrapporsi agli uomini, ma camminare insieme a loro e costruire insieme percorsi di vita”, ha detto Tiziana Calabrò agli studenti parlando delle conquiste e dei tanti stereotipi che ancora oggi condizionano negativamente la rappresentazione della donna nella società. Ha concluso la rassegna Ippolita Luzzo, che ha raccontato gli studenti l’esperienza del suo blog dove è conosciuta come “La regina della Litweb”: la Luzzo ha parlato di quello che la blogger chiama il “suo regno”, un regno virtuale, dove sfruttando le potenzialità del web si possono creare relazioni tra autori di varie parti d’Italia e del mondo, far conoscere libri ed autori che il mercato editoriale massificato scarta e il più delle volte non prende nemmeno in considerazione. Soddisfazione per la riuscita della rassegna Libriamoci da parte degli studenti e della docente Michela Cimmino che. insieme ai docenti del Dipartimento di Filosofia, ne ha curato l’organizzazione. Per il dirigente Giovanni Martello “anche quest’anno aderire al progetto del Ministero è stata occasione per un arricchimento reciproco: per gli autori che si sono messi in discussione con gli studenti e per i nostri studenti che si sono riavvicinati ai libri, al gusto di toccare con mano le pagine del libro sfogliandole una dopo l’altra, con il desiderio di leggere la pagina successiva. Lo studente 2.0. non può fare a meno del libro, di conoscere faccia a faccia l’autore e non solo attraverso una chat: è questo contatto diretto che suscita il desiderio di non fermarsi a ciò che si impara tra i banchi, ma di approfondire e ampliare i propri orizzonti”.

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