Ieri il bando per l’assegnazione, oggi il tentativo di occupazione di 6 alloggi in via Cianflone

Le famiglie non potranno ora però partecipare alla graduatoria

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    Come già successo per gli appartamenti costruiti in via degli Uliveti con finanziamenti vincolati allo sgombero del campo rom di Scordovillo, una nuova occupazione abusiva è avvenuta oggi ma in via Cianflone, in 6 dei 12 locali (quadrilocali di 75,88 mq per un fitto annuo di 2.700 euro) che sarebbero dovuti essere assegnati tramite il bando dell’edilizia sociale pubblicato proprio ieri dal Comune di Lamezia Terme.
    Le 6 famiglie, con anche minori al seguito, sono entrate dopo aver sfondato gli ingressi, e non hanno accettato di lasciare lo stabile dopo l’arrivo delle forze dell’ordine e del primo cittadino, Paolo Mascaro.
    Le stesse, per altro, dopo questa azione non potranno neanche più presentare domanda per concorrere all’assegnazione degli appartamenti, visto che tra i requisiti spiccava al punto f «non occupare e non aver mai occupato, alla data di pubblicazione del presente bando, abusivamente un alloggio di E.R.P». 
    Le categorie di destinatari prioritari saranno:

    • giovani coppie (25%);
    • studenti universitari fuori sede (5%);
    • anziani (20%);
    • lavoratori extracomunitari (5%)
    • ragazze madri (3%);
    • appartenenti alle forze dell’ordine che esercitano la propria attività in Calabria. 

    A sgombero effettuato, in serata, il commento del sindaco arriva tramite il profilo Facebook: «comprendiamo la disperazione delle famiglie ed il loro legittimo desiderio di avere una casa. Ammettiamo le responsabilità della politica per non aver saputo cogliere per decenni il grido di dolore di tanti. Ma non si può accettare che in Lamezia prevalga la legge della giungla ed al posto delle regole possano prevalere comportamenti antigiuridici: ciò oggi non è stato consentito e mai più sarà consentito. Lo sgombero immediato era doveroso e deve essere preludio per la regolarizzazione di ogni alloggio di proprietà pubblica e la progressiva eliminazione di ogni occupazione abusiva. Un plauso alle forze dell’ordine per aver saputo convincere gli occupanti, con la positiva forza del dialogo, a recedere dalla loro illegittima posizione. Restano i danni all’edificio: ulteriore spreco di denaro pubblico che poteva essere utilizzato per lenire le sofferenze delle classi sociali più bisognose. Accanto ai più deboli sempre, ma nel rispetto delle regole».

    g.g.

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