Il melting pot programmato da maggio del Troina ha la meglio sulla Vigor Lamezia

Il tecnico siciliano parla di qualificazione al 60%, quello lametino di pareggio come risultato più giusto

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    Potrebbe affidarsi al ricordo della precedente gara di Coppa persa in casa contro la Cittanovese, e poi ribaltata a domicilio nella gara di ritorno, la Vigor Lamezia dopo essere uscita sconfitta al “D’Ippolito” al cospetto di un Troina apparso migliore al di là dell’autogol di Angelo Ferraro arrivato poco dopo il calcio d’inizio. Si giocherà però tra 7 giorni, con in mezzo la gara di domenica in campionato contro la Paolana nuovamente al “D’Ippolito”, e lo spettro di una stagione fallimentare che aleggia su via Marconi che potrebbe concretizzarsi già da marzo: le due battistrada hanno un passo troppo spedito per sperare di recuperare il gap per poter giocare i play off.
    Tralasciando gli episodi arbitrali contestati, mister Antonio Gatto a fine gara nell’analizzare la sconfitta subita si basa sullo svantaggio fulmineo e sulle occasioni non concretizzate: «avevamo preparato la gara in un determinato modo, l’autogol dopo 30 secondi ci ha scombussolato i piani. Di certo il Troina si è dimostrata una squadra forte e ben organizzata, contro cui lasciare spazi è stato controproducente, ma a parte conclusioni dalla distanza e le 2 reti non si son resi ulteriormente pericolosi. Abbiamo avuto anche noi qualche palla gol, e subito la seconda rete proprio sul ribaltamento di una nostra azione pericolosa. E’ normale che il risultato ci penalizza oltremodo, sarebbe stato giusto anche un pareggio, ma dobbiamo ripartire da quelle occasioni avute e non partire già come sconfitti per la Sicilia. Al ritorno possiamo fare di tutto, anche perché pure in questa gara abbiamo avuto le opportunità per segnare e quindi avere una gara di ritorno diversa. La situazione è obiettivamente pesante, ma alla squadra non recrimino l’impegno ma la superiorità del Troina nella gestione della gara».
    I siciliani, capolista del proprio girone in Eccellenza, son però sembrati atleticamente e tecnicamente superiori nel corso di tutta la gara. Aspetto che Gatto accetta spiegando che «rispetto alla gara di domenica avevano cambiato 6 giocatori, elementi che così hanno potuto dare qualcosa di più sia sul piano fisico che mentale come voglia di rivalsa. Cambiare metà formazione titolare senza perdere di qualità non è da tutti».
    Tra i “tutti” è compresa anche la Vigor Lamezia, ma l’ipotesi turn over già da domenica, per una gara che sul piano del campionato potrebbe valere poco per i biancoverdi, non trova concorde il tecnico lametino: «la nostra rosa è questa, non cerchiamo scusanti. Questi son i giocatori e non possiamo cambiare 6 elementi come il Troina senza mutare la qualità. Sicuramente domenica cambieremo qualcosa, ma non abbiamo ricambi a livello numerico se non far scendere in campo una squadra per lo più under tra 98, 99 e 2000 presi dalle giovanili. Non è facile giocare in questo contesto, ci troviamo lontani dalla lotta promozione e play off e quindi l’ambiente è deluso perché si aspettava una stagione diversa».
    Di diversa l’ambiente si aspettva anche la gara d’andata di Coppa, su cui però Gatto rimarca come «anche nel primo tempo abbiamo avuto 2 occasioni con Ferraro ed il cross di Ottonello non ribadito in rete, ma non possiamo pensare di incontrare in questa fase di Coppa squadre materasso. Il Troina ci ha colpito negli spazi, dove poteva farci male, mentre noi possiamo recriminare su 2 occasioni da rigore, ma non possiamo attaccarci a questo ma invece alle palle gol non sfruttate. Ci è mancata sia testa che gamba rispetto a come sarebbe dovuto essere, ma i giocatori hanno lottato e dato tutto».
    Spiegando sulle scelte di formazione iniziale come «Russo domenica ha avuto un problema, tra schiena e coscia non si è allenato bene nei 2 giorni a disposizione per preparare questa gara», Gatto torna sul mercato di riparazione che potrebbe essersi ormai chiuso anche per mancanza di necessità se non si andrà avanti in Coppa: «se c’è qualcosa che arriverà dal mercato non dipende da me, non è però cercare una scusante, speriamo intanto di recuperare infortunati come Caliò, fuori per una distorsione alla caviglia, o poter contare su Marino, che non aveva i ritmi allenamenti. Anche giocatori come Torcasio e Villella, oggi titolari, tra infortuni e ritmo partita da ritrovare hanno dovuto stringere i denti o adattarsi in ruoli non propri». Rimane che se il tecnico ha richiesto un centrocampista di impostazione ed un esterno offensivo, le lacune sono da tempo in mezzo al campo in fase di interdizione ed in difesa con un terzino sinistro di ruolo già pronto. Gli ultimi mesi della stagione, se non avranno più senso agonistico, potrebbero servire così per testare i propri elementi e magari già gettare le basi per la squadra del prossimo anno.
    Dal termine “programmazione”, infatti, son accomunate l’attuale capolista calabrese, l’Isola Capo Rizzuto, e quella siciliana, Troina.
    La compagine siciliana è infatti un melting pot costruito negli anni, come spiega lo stesso tecnico Pagana dopo aver messo al sicuro il passaggio al turno successivo di Coppa: «la percentuale di passaggio del turno è 60%, in campionato continuiamo a lottare come ci è stato chiesto. Non ci poniamo limiti, possiamo contare però su una società seria che ambisce a salire di categoria dopo aver perso lo scorso anno la finale promozione. Da maggio abbiamo iniziato un lavoro di scouting con ragazzi sia italiani che stranieri, con i quali serve pazienza ma si può puntare sull’ambizione di diventare calciatori per svoltare, alcuni dei quali non stavano più giocando o non avevano mai giocato. E’ un lavoro quindi lungo, abbiamo rischiato con qualche scommessa, ma alla lunga posso dire di avere una rosa importante anche se composta da 23 elementi».
    Troina che secondo il proprio tecnico ha sbagliato poco o nulla: «mi aspettavo una grande prestazione della mia squadra, quando si può contare sulla qualità e la quantità diventa poi tutto meno complicato. Abbiamo però sofferto sulle seconde palle, abbiamo dimostrato di avere anche grande carattere a giocare contro la Vigor in questo modo: non ci siamo mai abbassati, abbiamo cercato di impostare il nostro gioco nel modo migliore. Sapevamo delle difficoltà della Vigor Lamezia, abbiamo però sopperito al problema di fisicità diversa con il gioco. Da giocatore ho avuto allenatori, come Marino ed Auteri, che prediligevano giocare la palla, e così faccio io con le mie squadre. In base alle caratteristiche dei giocatori scegliamo se optare per un modulo o l’altro».
    Per il tecnico siciliano però il ritorno non sarà una pura formalità: «non possiamo parlare di qualificazione già in tasca. In Eccellenza la differenza la fanno testa e gambe, motivazione e fisicità. Dobbiamo stare attenti perché nessuno regala nulla e ti punisce in caso di cali».
    Battuta finale su Adeyemo, autore di un’esultanza polemica e non molto educata verso i tifosi di casa dopo il gol del 2-0: «è un giocatore emotivo, a fine gara si è messo a piangere ed ho preferito levarlo dal campo. Dispiace che però ancora ci siano cori razzisti, quando ci son giocatori bravi e quelli non, non bianchi o neri».
    Gi.Ga.

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