Anche il Meet Up lametino contro la mancanza di prese di posizione dopo le ultime operazioni delle forze dell’ordine

I grillii lamentano anche la penuria di denunce da parte degli imprenditori

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    Come il consigliere Rosario Piccioni, anche i grillini lametini avrebbero voluto un numero maggiore di prese di posizioni a mezzo stampa dopo le ultime operazioni delle forze dell’ordine e della Magistratura a Lamezia Terme.
    «Nota stonata in tutto questo bagliore di legalità ripristinata, le dichiarazioni rilasciate, a margine della conferenza stampa tenutasi presso il centro Polifunzionale di Catanzaro, dal Procuratore Capo di Catanzaro Gratteri e dall’aggiunto della DDA Bombardieri e volte a rimarcare con amarezza l’ancora scarsa collaborazione riscontrata tra gli imprenditori e commercianti lametini», sostiene il Meetup 5 Stelle Lamezia Amici di Beppe Grillo, «pur sforzandoci di comprendere il timore di esporsi dei “taglieggiati”,  non possiamo non fare comunque nostro l’appello dei magistrati della Distrettuale di Catanzaro, ricordando a tutti che, mai come in questo frangente storico, si sono create tutte le premesse per una ribellione collettiva, in grado di dare un calcio definitivo a questi parassiti che ancora s’illudono di poter vivere sulle spalle altrui. L’unione fa la forza ed è risaputo come sia la più grande paura di chi ha deciso di stare con l’antistato. Ovvio che il nostro invito è rivolto, e non potrebbe essere diversamente, esclusivamente alla classe imprenditoriale ed economica sana della nostra città, visto che numerose inchieste e condanne hanno recentemente appurato, qualora ce ne fosse stato bisogno, la contiguità di alcuni noti imprenditori alle cosche locali». 
    I grillini si accodano alla lamentela de «l’assordante silenzio di quasi tutti i partiti e movimenti politici operanti sul territorio lametino, ancora una volta non sentitisi in dovere di schierarsi, senza se e senza ma, dalla parte delle Forze dell’Ordine e dei valenti Magistrati della DDA di Catanzaro, e non solo, per l’eccellente opera di pulizia criminale perseguita nell’ultimo mese in particolare. Ma la cosa non ci sorprende, dato che non è certo la prima volta che accade. Troppo facile puntare il dito quando il “criminale” è lo straniero di turno, salvo poi non fiatare quando si tratta invece di condannare, quantomeno formalmente, le sanguinose consorterie criminali del luogo».

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