Il Comune di Nocera Terinese si candida per accogliere gli sfollati dal terremoto nelle case tra centro storico e la costa

Proposta inviata al Ministro dell'Interno, al capo della Protezione Civile ed al Prefetto di Ancona

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    «Si può vivere per sempre o svernare con 600 euro al mese? Da noi puoi». Con queste parole il sindaco di Nocera Terinese, Fernando Gigliotti, condivide su Facebook la proposta inviata al Ministro dell’Interno, al capo della Protezione Civile ed al Prefetto di Ancona di ospitare nel proprio comune alcune delle famiglie sfollate dopo il sisma dell’agosto 2016 che ha colpito il centro Italia.
    Sul profilo dell’amministrazione comunale si precisa che «da noi c’è posto per tutti, ma sopratutto abbiamo tante case che si cedono in proprietà gratis o pressoché gratis. Da noi può cominciare una nuova stagione per molti pensionati che non devono andare in Romania o altrove per sopravvivere con la pensione, anche la più bassa. Ma anche chi ha voglia e possibilità di investire anche un minimo, trova un mercato vergine tutto da scoprire in molti settori merceologici e artigianali. E per chi vuole vivere in un paese bello, accogliente, con un paesaggio e un clima dolce e con un rapporto prezzi e qualità della vita straordinario, non deve fare altro che trasferirsi a Nocera».
    Nella nota inviata ai tre referenti la stessa Gigliotti rimarca come per i 500 sfollati, la gran parte anziani accolti a Porto Sant’Elpidio, le porte del centro storico, «con molte case sfitte o disabitate», o della costa, con «un patrimonio edilizio privato di seconde e terze case poste sul mare, la cui offerta supera di gran lunga la domanda», siano aperte.
    Il primo cittadino ricorda la vicinanza con Lamezia Terme per quanto riguarda i collegamenti ed il relativo ospedale, non nascondendo le difficoltà che si stanno attraversando in un Comune dichiarato in dissesto a maggio 2016 ma che può ancora contare sulle proprie forze paesaggistiche e sociali con «un ritmo di vita consono alla terza età, ma anche alle famiglie con bambini i età scolastica».
    Per la Gigliotti «dare l’opportunità agli sfollati di trovare una collocazione stabile senza dovere subire un continuo spostamento a seconda della stagione, offrire accoglienza in abitazioni che consentono loro il ritorno ad una normalità, ad un quotidiano e contestualmente favorire l’economica di un territorio svantaggiato, sarebbe una soluzione di più problemi, un modo intelligente ed innovativo di gestire le emergenze, di superare le difficoltà comuni, di dare valore alle persone ma anche alle cose e alle case perdute ed abbandonate del centro storico, molte delle quali sono messe in vendita al prezzo del solo atto notarile di trasferimento della proprietà».
    g.g.

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