«Doverosa una chiamata in causa degli amministratori precedenti per responsabilità sociali ai sensi degli articoli del codice civile»

L'attuale presidente della Multiservizi fa eco ai chiarimenti sui compensi offerti oggi in consiglio comunale dal sindaco Mascaro

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    Dopo che questa mattina sia dalla maggioranza che dall’opposizione la gestione della Multiservizi non è stata approvata a pieni voti, ed il sindaco ha annunciato in arrivo entro la fine di aprile la relazione semestrale dei vari delegati comunali nelle società partecipate, la polemica a mezzo stampa torna sull’argomento dei compensi degli amministratori della Lamezia Multiservizi Spa, aspetto già chiarito questa mattina dal sindaco al consigliere Piccioni.
    Nonostante ciò il presidente della società municipalizzata, Giuseppe Costanzo, rompe il consueto silenzio per rivendicare la legittimità di quanto percepito, anche in funzione dei propri precedessori
    «I compensi del Consiglio di Amministrazione della Lamezia Multiservizi SPA sono stati fissati nell’atto costitutivo, che risale al 1997, in Lire 30.000.000 per il Presidente, e Lire 20.000.000 per i consiglieri», ricorda Costanzo, «in passato il potere del CdA, sotto il profilo della remunerazione delle deleghe, è stato usato a piene mani, basta pensare che nel 2012 all’ingegnere Mastroantonio è stato attribuito un compenso aggiuntivo (oltre al compenso base di lire 20.000.000, naturalmente convertiti in euro) per una differenza tale da portare il compenso finale complessivo ad esatti Euro 60.000,00 annui (quindi un incremento di circa euro 50.000)», sottolineando che «si deve anche fare il punto dei compensi degli altri amministratori, definiamoli di matrice politica, della passata amministrazione, che con delibera del 15 luglio 2010 determinarono un compenso aggiuntivo di 10.000 euro annuo per il Presidente Miletta, di 20.000 per l’Amministratore Delegato D’Ambrosio di 7.000 per il terzo componente del CdA Rizzo».
    Costanzo sottolinea così che «nell’assemblea del 20 luglio 2016 gli azionisti, all’unanimità, hanno semplicemente deliberato di aggiornare i compensi base attuando una rivalutazione degli importi fermi ormai da circa 20 anni sulla base dei dati Istat, per cui i compensi del CdA, rivalutati, sono oggi i seguenti: per i consiglieri il compenso base pari a Lire 20.000.000 dal 1997 passa, a luglio 2016, a lire 27.980.000, pari ad euro 14.450,56, mentre per il Presidente il compenso base di Lire 30.000.000 dal 1997 passa a luglio 2016 a lire 41.870.000, pari ad euro 21.675,70».
    I compensi di presidente e vicepresidente attuali poi son numericamente più alti dei precedenti, Pelaia e De Sensi, in quanto gli stessi erano dipendenti del Comune e quindi non potevano percepire ulteriori compensi, ma l’attuale massimo dirigente di via della Vittoria fa eco a quanto già rimarcato questa mattina in aula dal sindaco Mascaro, citando «tutta una serie di “rimborsi spese” per pranzi, viaggi, rimborsi chilometrici, ecc. ecc. che miracolosamente, portano le somme a lievitare enormemente. Così accade che al Presidente Miletta, vengano corrisposte dal 2007 al 2010 circa 19.000 euro a titolo di rimborso spese varie, tra carburanti (circa euro 4.000), trasporti (circa euro 2.700), pasti (circa 11.800) ed anche alberghi. Tutti rimborsi che poco si conciliano con cariche non esecutive».
    Sui conti della municipalizzata, rispondendo alle critiche di Sinistra Italiana, Costanzo ricorda che «del 2015 ben 7 mesi sono stati appannaggio della precedente amministrazione, ora sedutasi in cattedra a fare i conti altrui, e che il bilancio dell’anno 2014, è il primo esercizio chiuso in utile, dopo una lunga serie di esercizi chiusi in perdita», lamentando sull’esercizio 2014 come «non sia così difficile chiudere un bilancio in utile se non si appostano tutte le voci di costo realmente maturate. Penso, per esempio, alle perdite maturate sul contenzioso derivante dalla “splendida” operazione che la precedente amministrazione ha attuato sulla pelle della Lamezia Multiservizi, affidando il servizio di manutenzione del manto stradale cittadino per un importo irrisorio, facendo guadagnare al Comune ben 2 milioni di euro a danno della municipalizzata e che ha generato un’infinità di contenziosi sui risarcimenti danni chiesti dagli utenti. Nonostante la pendenza di circa 500 cause, nell’esercizio 2014 sono stati accantonati ad apposito fondo, soltanto euro 30.000,00. Forse un accorto e prudente amministratore avrebbe appostato almeno 1.000 euro a posizione e quindi, almeno euro 500.000,00 piuttosto che 30.000. Che dire poi dei crediti da servizio idrico lasciati in bilancio senza adeguata svalutazione, quando da diversi anni, nonostante l’importo dei crediti crescesse a dismisura, il fondo svalutazione crediti non veniva incrementato?»
    Costanzo parla di «quattordicesime lasciate non pagate; ritenute e Iva non versate; ticket mensa per anni, non corrisposti ai dipendenti; crediti da servizio idrico non riscossi; contenziosi pendenti in virtù di contratti di collaborazione elargiti, sic et simpliciter, e non deliberati dal Cda, ma dai singoli amministratori per ottenere servizi che, in realtà, dovevano essere contenute nell’esercizio delle deleghe per cui era stato deliberato il compenso aggiuntivo. A questo punto diventa non solo indispensabile ma anche doveroso nei confronti di tutti i lavoratori della Lamezia Multiservizi, verificare se vi siano estremi, come pare ve ne siano, per una chiamata in causa degli amministratori precedenti per responsabilità sociali ai sensi degli articoli del codice civile, oltre che secondo un eventuale danno erariale causato anche agli enti di riferimento».
    Rimane di fondo però un problema: se da via della Vittoria (i compensi 2016 dei vertici aziendali son stati pubblicati solo nel mese di marzo) e via Perugini si rispettassero i tempi e le modalità di pubblicazione dei dati imposti dalle normative sulla trasparenza, tutte queste polemiche su numeri e gestione non avrebbero un terreno comune di confronto, al di là dell’abitudine di cittadini ed eletti di prendere il rispetto di un diritto/dovere come quello di rispettare leggi nazionali? Meno comunicati stampa o interventi in consiglio comunale, e più segnalazioni all’Anac, potrebbero già dare una prima risposta.
    Gi.Ga. 

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