Sull’indagine in Sacal si allunga l’elenco di commenti negativi dentro e fuori il consiglio comunale

Diverse le reazioni anche a giorni di distanza

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    Prosegue l’elenco degli indignati per le indagini in corso sui vertici della Sacal, con richiami alla responsabilità a chi vi subentrerà da fine mese, dopo l’approvazione del bilancio 2016.
    Secondo il Movimento Nazionale Per La Sovranità «quanto sta emergendo sulla gestione della Sacal non è  altro che la punta di un enorme iceberg, di un malcostume diffuso che non è più  nemmeno percepito come riprovevole», specificando che sia coinvolto tutto il mondo della politica locale, parla di bilancio in perdita (anche se quello 2016 ancora non è stato approvato), e reputando che «l’ingresso massiccio di un imprenditore lamentino nel capitale sociale dell’azienda e le quote detenute dal nostro Comune pongono Lamezia  in una posizione di forza per imporre un radicale rinnovamento  nella gestione, per tagliare  gli sperperi e garantire efficienza». 
    La Segreteria Regionale UGL TA Calabria, ed il Provinciale TA Lamezia, Reggio Calabria, Crotone, ricordando le lamentele avanzate in passato (anche non collegate alle attuali indagini in corso) in merito alla gestione dell’aeroporto di Lamezia Terme, accusando le altre sigle sindacali perché «osservando lo scorrere dei fatti e gratificando la società con il loro silenzio» avrebbero dato una mano «al degrado e alla svalutazione di un  aeroporto internazionale quale il Lamezia Terme», che però da anni chiude oltre i 2.500.000 di passeggeri (motivo per il contestato scorporo della Sacal Gh, su cui l?Usb chiede ora un passo indietro di difficile attuazione per le leggi sul libero mercato, la Cgil il piano industriale per i 3 scali).
    Per l’Ugl «il peggio adesso è il dopo, con una situazione terrificante per il triangolo aeroportuale, con Crotone e Reggio Calabria  sprofondate  in un buio assoluto senza certezza di continuità,con la stessa Lamezia, non sa cosa potrà fare a seguito della violenta bufera che ha colpito l’intera struttura». Risposte che non dovranno competere al sindacato, ma all’asemblea degli azionisti ed al nuovo cda che dovrebbe entrare in vigore da fine mese.
    Domani alle 10:30, presso il Caffè del Corso sull’Isola Pedonale, toccherà poi al consigliere comunale Mimmo Gianturco palesare il proprio malcontento in conferenza stampa.
    Igor Colombo, coordinatore di Azione Identitaria Calabria sostiene che «molti movimenti politici con varie manovre “sotterranee” stanno già tramando per togliere dal cilindro l’ennesimo Presidente sponsorizzato dalla politica, magari questa volta lametino, per mettere a tacere da questo punto di vista buona parte dell’opinione pubblica», mentre lui sponsorizza «la nomina di un commissario che non sia politico e non iscritto alla massoneria e non legato a lobby partitiche, una persona che sia in grado di mettere ordine, annullando qualsiasi bando e contratto sottoscritto da questo corrotto Cda presieduto da Colosimo, restituendo alla trasparenza e legalità una società che è a maggioranza pubblica e che gestisce un Aeroporto che, per posizione geografica, storia ed importanza, la Calabria non può permettersi di veder ridimensionato». Scelta che però dipenderà sempre dall’assemblea degli azionisti. 
    I consiglieri del gruppo consiliare del PD di Lamezia Terme, Mariolina Tropea, Pino Zaffina e Nicola Mastroianni, dopo la bufera giudiziaria che ha coinvolto i vertici della Sacal, ritengono «assolutamente prioritario che sulla vicenda si apra un dibattito vero che, immediatamente, coinvolga, il Consiglio Comunale della Città», appoggiando così la proposta già avanzata in conferenza stampa dal consigliere Piccioni, lamentando che «appare inopportuno e dispiace che il Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, abbia, in attesa dell’esito della decisione del Tribunale sulla richiesta di interdizione, proceduto a sostituire Francesco Ruberto con la consigliera Villella a rappresentante, della provincia nella partecipata “Lamezia Europa” in un momento in cui prioritario sarebbe stato, piuttosto, ripensare, al ruolo  ed al futuro della società».                    
    g.g.

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