Il calcio all’ombra delle Due Torri e del Bastione di Malta in cerca di nuove guide

Più di un punto interrogativo sui destini dei due fronti sportivi cittadini

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA

    Ufficialmente la stagione di Vigor Lamezia e Sambiase nel campionato di Eccellenza sarebbe finita il 30 aprile, poi la sentenza del 4 maggio di Dirty Soccer non ha solo prolungato il cammino dei giallorossi, ma ne ha stravolto il finale, con la sconfitta arrivata domenica a Corigliano che decreta la retrocessione in Promozione del club delle Due Torri.
    Rimangono però, su entrambe le sponde calcistiche divise da via De Sensi, gli stessi interrogativi: ed ora che stagione si programmerà per il 2017/18? Il quesito, in realtà, ha al momento una premessa non del tutto opzionale data la non determinatezza delle due società: ci sarà una stagione agonistica?
    Lo scorso anno il termine per iscriversi al campionato era fissato al 13 luglio, verosimilmente il periodo dovrebbe essere il medesimo anche per il prossimo, che dai precedenti si trova però ad avere in comune un altro non positivo aspetto: il poter essere ridisegnato da sentenze in arrivo da fuori il campo di gioco (l’appello di Dirty Soccer e l’inchiesta che ha coinvolto il patron dell’Isola capo Rizzuto, per fare due esempi).

    DUE TORRI LESIONATE?
    Con una composizione mutata da inizio 2017 rispetto all’estate 2016, la società del Sambiase ha annunciato tramite comunicato stampa l’intenzione di ricorrere contro la penalizzazione di 6 punti arrivata il 4 maggio, ma un eventuale sentenza della corte federale d’appello potrebbe non arrivare prima dell’estate 2017 seguendo i tempi del codice di giustizia sportiva: 7 son i giorni a disposizione per fare ricorso a partire dal 4 maggio, mentre il termine per la pronuncia della decisione di secondo grado è di massimo 60 giorni dalla data di proposizione del reclamo.
    La punizione arrivata a campionato concluso è relativa al finale di stagione 2014/15, quando dell’attuale rosa figuravano appena 3 elementi under che facevano i primi passi in prima squadra, ed un eventuale rivisitazione della pena potrebbe porre in discussione i play out appena svoltisi (già mutati a bocce ferme). Il precedente della Vigor, passata nell’estate 2015 dalla Lega Pro con 5 punti di penalizzazione alla serie D in meno di 2 settimane tra primo e secondo grado di giustizia, fa sperare in tempi più brevi per il pronunciamento, che in ogni caso dovrebbe riguardare più società direttamente ed indirettamente.
    Ma se già il futuro giallorosso non era chiaro in Eccellenza, meno lo sarebbe dovendo ripartire dalla Promozione, mettendo in secondo piano tutto quanto quello di buono fatto di buono dai giocatori allenati da mister Saladino. Il tecnico lametino, arrivato dopo 8 giornate con la squadra penultima a quota 5 punti, ha chiuso il campionato regolare in settima posizione con 39 punti (10 vittorie, 9 pareggi, 11 sconfitte, 44 gol all’attivo e 37 al passivo), a 2 lunghezze da una eventuale griglia play off e gli “scalpi” di Isola Capo Rizzuto, Cittanovese e Vigor Lamezia battute al “Gianni Renda”.
    Ci sarebbe anche il rammarico della gara di Coppa persa contro l’Acri in casa, partendo da 1 gol di vantaggio conquistato all’andata, ma i relativi sforzi in più infrasettimanali con il senno di poi si sarebbero potuti pagare ulteriormente in campionato, dove nel girone di ritorno la mancata tranquillità societaria non ha aiutato il lavoro di mister Saladino, rimasto senza collaboratori (fatta eccezione per mister Neri della juniores negli allenamenti congiunti, grazie ai quali già si potrebbe parlare di un pacchetto under pronto per la prossima stagione) e malumori interni da gestire (esempio la stagione conclusa anzitempo dal portiere Galeano, man of the match contro l’Isola Capo Rizzuto) insieme ai pochi dirigenti che gravitavano attorno a via Savutano (copione già visto per altro in stagioni precedenti, anche con protagonisti differenti).
    Il mercato di dicembre ha visto modifiche sia per necessità economiche che tattiche, con acquisti mirati o giocatori rivitalizzati. Esempio è la linea mediana: l’arrivo di Fabio ha dato una fonte di gioco in più oltre a Curcio, entrambi però non nel ruolo di playmaker classici, con una coppia centrale più dinamica composta da Diop e l’under Michienzi (ritrovato dopo un avvio con qualche problema di inserimento in prima squadra) a garantire sia copertura che inserimenti. I 6 punti conquistati in una settimana tra la trasferta di Acri e la gara casalinga contro l’Isola Capo Rizzuto son stati solo il preludio alla salvezza festeggiata con la vittoria ai danni della Vigor Lamezia.
    Un finale di stagione perfetto per i supporters giallorossi, se non fosse che salutati tutti i giocatori dopo la trasferta di Gallico Catona da Catanzaro arriva il “richiamo alle armi”: 6 punti in meno, 33 lunghezze vuol dire andare a disputare i play out in casa del Corigliano e non poter invece continuare le trattative da parte dei giocatori per recuperare quanto pattuito e non elargito nel 2017. Anche con la penalizzazione, forse, se si fosse arrivati con una compattezza diversa alla gara di domenica qualcosa sarebbe potuto cambiare.
    Invece, come se tutto fosse stato scritto da uno sceneggiatore, la sfida tra due tifoserie gemellate è agonisticamente più che viva: dopo 30 secondi Sambiase in vantaggio grazie alla rete di Mannarino, mediano classe ’95 arrivato nel mercato di riparazione con qualità e quantità nella gambe (caratteristiche sempre utili su tutti i campi); all’11’ arriva il pareggio per i locali con una deviazione sotto rete di Barilari; nella ripresa Gallo riporta avanti i suoi depositando in rete un cross prendendo in controtempo la difesa, e fino al 93’40” son i giallorossi a conservare virtualmente il posto in Eccellenza, se non fosse che a 20” dal termine il primo gol stagionale di Granata manda tutti all’extra time. La sensazione per i giallorossi è quella di una doccia gelida in pieno inverno, nonostante il clima tardo primaverile: anche il pareggio vorrebbe dire Promozione alla fine dei supplementari, ed in avvio Abenante riporta avanti il Corigliano. Ancora Gallo si procura e realizza il rigore del 3-3, ma il Sambiase è in riserva di energie sia fisiche che mentali, ed un altro penalty (fallo di mano in area su cross di Canale) al primo minuto di recupero del primo tempo supplementare viene realizzato da Carrozza per il 4-3 finale.
    I rimanenti 15 minuti son così di contenimento per i padroni di casa, la strada verso un incubo per gli ospiti, che finiscono in 10 la gara non capacitandosi di come tutta la stagione sia mutata di colpo nel giro degli ultimi 20 secondi del recupero del secondo tempo, dopo aver in precedenza dovuto accettare di disputare non preparati a dovere una sfida così importante per decisioni altrui (inoltre essendo poi legati, in caso di vittoria, anche ai risultati in serie D di Castrovillari e Roccella per un’ulteriore sfida contro l’altra vincente dei play out di Eccellenza per mantenere la categoria, ergo altre sedute di allenamento e preparazione non in tranquillità).
    Il destino del Sambiase apre poi un’altra questione: a meno di ulteriori deroghe, il 31 luglio scadrà la gestione del “Gianni Renda” affidata proprio alla società giallorossa, con ulteriori lavori da completare (vedi illuminazione ed adeguamento della pista d’atletica) oltre a quelli già effettuati nell’ultimo anno e mezzo da parte dello stesso club. Di certo le pretendenti in caso di non sopravvivenza della società giallorossa non mancherebbero, ma in tal caso servirebbe anche celerità ed efficienza nell’affrontare la situazione da parte degli uffici comunali. Dato non scontato.

    CHI A COMANDO DAL BASTIONE?
    Della stagione della Vigor Lamezia (chiusa con 14 vittorie, 7 pareggi e 9 sconfitte, segnando 44 reti e subendone 31) invece si è detto già tanto, con lunghe analisi e “processi mediatici” già a stagione in corso tra le piazze virtuali e quelle reali tanto sul mercato (sia estivo che invernale), che sugli aspetti gestionali (debiti pregressi, stagione iniziata con l’incognita dell’impegno o meno di Mirabelli, pendenze non saldate con calciatori riapparse nel mercato di riparazione). Finiti gli strascichi di Dirty Soccer, ora sarebbe però il caso di pensare a quello che verrà. Come la scorsa estate il presidente Butera ha già annunciato di voler lasciare le redini del club che ha per simbolo il Bastione di Malta, ma all’orizzonte ufficialmente ancora nessuno si scorge per il cambio della guardia.
    Attese di una piazza delusa (specie dopo i risultati sportivi delle ultime 2 stagioni, con una Coppa regionale conquistata che non ha trovato grandi consensi), quantificazione di debiti (ma anche crediti) ancora non certa, struttura societaria (attualmente ancora una srl) e tecnica da ricostruire (aspetto che però, dal punto di vista di una diversa proprietà, potrebbe non essere visto negativamente) son tra i primi pro ed i contro da valutare per la nuova società che volesse sedersi al tavolo delle trattative in via Marconi. Spostandosi poi, eventualmente, di poco per bussare agli uffici comunali di via Perugini: entro il 30 giugno dovrà essere sottoscritto il mutuo con il credito sportivo per il rifacimento in erba sintetica del manto del “Guido D’Ippolito”, con verosimilmente almeno un girone d’andata “in trasferta continua” (come già successo nei casi lametini di “Rocco Riga” e “Gianni Renda”) tra tempi burocratici e lavori da effettuare. Altro aspetto che, al momento, potrebbe essere visto sia come deterrente (allenamenti e gare casalinghe da affrontare con costi in più) che come attrattiva (un impianto di gioco già pronto per eventuali usi in categorie superiori).
    Molto dipenderà quindi dalle idee con cui chi vorrebbe avvicinarsi alla società centenaria nel 2019 si presenterà, senza escludere che potrebbe anche non esserci nessuno fuori dalla porta pronto a bussare.
    Contrariamente a quanto successo al Sambiase, la Vigor dall’ultima gara di campionato ha spento ogni segnale radio: giocatori, dirigenti, staff tecnico son i primi interessati a ricevere “segnali”, ma tutto è silente in superficie.
    Di certo c’è al momento solo il titolo di Eccellenza da cui ripartire, un campionato che si ci appresterà ad affrontare per il secondo anno consecutivo con un ambiente già più cosciente di quali tipi di campi ed avversari si andranno ad incontrare. Ad oggi manca solo tutto il resto.

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