Piccioni evidenzia la mancanza dell’avvio del controllo analogo sulle partecipate

Il consigliere di opposizione annuncia un voto contrario al consuntivo 2016 di tipo politico

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    Se ben pochi comuni in Calabria hanno approvato entro i termini previsti del 30 aprile il bilancio consuntivo 2016, tra questi non figura Lamezia Terme, con il rendiconto di gestione dell’anno passato previsto in aula venerdì mattina.
    Su questo aspetto il consigliere di Lamezia Insieme, Rosario Piccioni, lamenta come l’amministrazione Mascaro, come in precedenza più volte quella guidata da Gianni Speranza, arrivi all’appuntamento dopo il termine ultimo e con la diffida del Prefetto notificata l’8 maggio.
    Piccioni annuncia per questo motivo voto contrario, sostenendo che «“Mai più proroghe”, “mai più ritardi” e tanti altri slogan ormai caratteristici del Sindaco Mascaro, si scontrano con la realtà di una città ferma, gestioni prorogate e riprorogate e, per tornare a noi, un bilancio che per il secondo anno consecutivo viene approvato a seguito di una diffida del Prefetto», portando alla propria causa «le dichiarazioni alla stampa quanto le assenze in commissione degli stessi consiglieri di maggioranza. Non è uno schemino di entrate e uscite, il voto al bilancio è un voto politico. Ma il Sindaco si ostina a procedere con la logica dell’uomo solo al comando».
    Piccioni rimarca come «le criticità espresse dai revisori dei conti nel parere al consuntivo 2016 mettono nero su bianco la distanza tra i proclami di questa amministrazione sul rigore contabile e la realtà dai fatti. Si raccomanda “incisività e tempestività nella riscossione dei tributi”,  prova del fatto che, nonostante i centinaia di accertamenti inviati nelle case dei lametini relativi agli anni passati, il miglioramento sul fronte delle entrate non basta e bisogna fare di più», soffermandosi su 2 rilievi espressi dai revisori che «laddove l’amministrazione comunale non interverrà per una risoluzione, potrebbero influire negativamente sull’approvazione del piano di riequilibrio da parte del Ministero. L’amministrazione Mascaro non  ha ancora attivato il controllo analogo, che consente al Comune di monitorare le attività e l’andamento finanziario delle società partecipate dal Comune stesso: è un obbligo legislativo che il nostro Comune deve rispettare e un atto fondamentale per garantire che le società partecipate dal Comune non si trasformino in centri di sprechi, ma siano effettivamente strumenti a servizio dei cittadini. Ed è molto grave, come ci viene segnalato sempre dal parere dei revisori, il disallineamento dei conti tra bilancio del Comune e quello della Multiservizi: una serie di discordanze sui debiti e crediti tra il Comune e la società che, oltre il dato meramente numerico, si traducono poi in problemi di gestione e quindi  disservizi verso i cittadini».
    Altro aspetto su cui vertono le segnalazioni riportate da Piccioni è che «i piani esecutivi di gestione 2016, gli strumenti di raccordo tra le funzioni di indirizzo politico dell’amministrazione e le funzioni di gestione del personale dirigente, sono stati assegnati ai dirigenti del nostro Comune solo nel mese di ottobre 2016», anche se in via Perugini da diverso tempo le attività si son ulteriormente rallentate per i problemi con il segretario generale (assente per malattia, sostituito a tempo determinato da altri segretari che per altri impegni non potevano presenziare sempre in Comune).
    Sui numeri però Piccioni non dissente, sostenendo ceh «non basta produrre documenti impeccabili dal punto di vista ragionieristico, se non si è capaci di scelte politiche coraggiose e se non si ha una visione generale dello sviluppo della città, che vada oltre i grandi annunci spot fatti nelle manifestazioni pubbliche».

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