Domani incontro sul mondo scolastico allo Spazio Aperto Giovani organizzato dal Circolo Arci Mediterraneo

Ospiti il professore Gianni Speranza, docente di Storia e Filosofia del Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Lamezia Terme e Alfonso Marcuzzo responsabile scuola CGIL.

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    Il Circolo Arci Mediterraneo propone per domani alle 19 un incontro dibattito nei locali dello Spazio Aperto Giovani in via Aldo Moro sui temi riguardanti l’attuale mondo scolastico. Il titolo dell’incontro, “La scuola è (s)finita!”, vuole introdurre alcuni temi che recentemente sono stati e sono tuttora oggetto di discussione nel mondo dell’educazione, ma anche della politica: la riforma scolastica, i cambiamenti apportati nella realizzazione dei programmi e degli strumenti di insegnamento, l’apporto della tecnologia e l’evoluzione dei rapporti fra docenti, studenti e genitori.
    A discuterne con Francesco Moraca, insegnante dell’Istituto Tecnico Economico “Carlo Cattaneo” di Lamezia Terme e socio del Circolo Mediterraneo, in veste di moderatore, saranno presenti il professore Gianni Speranza, docente di Storia e Filosofia del Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Lamezia Terme e Alfonso Marcuzzo responsabile scuola CGIL.
    «L’obiettivo di quest’incontro», sostiene Francesco Moraca, «è quello di creare un momento di discussione e confronto aperto tra docenti, alunni e genitori. Un momento di riflessione davanti ai cambiamenti continui e repentini che la scuola sta attraversando è dovuto e necessario».
    Maria Giovanna Torchia, presidente del Circolo Arci Mediterraneo spiega le ragioni che hanno portato alla realizzazione di questa iniziativa: «La scuola è e continua ad essere un pilastro fondante dell’educazione sociale dei giovani, ma da questo punto di vista, il ruolo degli insegnanti si è in qualche modo trasformato? Se sì, in che modo? È per questo che, alla luce delle recenti riforme e di quella meglio conosciuta come “Buona Scuola”, urge sempre di più un confronto tra le esperienze di docenti che hanno vissuto i cambiamenti in itinere e quelle dei nuovissimi professori cosiddetti “2.0” che hanno affrontato il loro ingresso lavorativo nelle istituzioni scolastiche, attraverso un iter del tutto particolare».

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