Piccioni risponde di non rispondere alla domande di Mascaro se non in confronto pubblico

Per l'ex assessore della giunta Speranza il sindaco avrebbe dovuto garantire anche per i consiglieri e giunta in vista di operazioni successiva all'elezione

Più informazioni su


    Sceglie di rispondere non rispondendo alle domande del sindaco Paolo Mascaro il consigliere comunale Rosario Piccioni, reputando che «come i bambini sanno che quando non si ha il coraggio di affrontare le questioni poste nelle sedi istituzionali, e si è a corto di argomenti, la strategia migliore è quella di spostare l’attenzione su altre questioni», ovvero rivoltando l’accusa del primo cittadino nei confronti dell’esponente dell’esposizione che solo dopo la relazione sul bilancio consuntivo ha chiesto di spostare il dibattito sull’operazione Crisalide.
    Tornando a quell’aspetto, e non alle domande o al bilancio consuntivo (ormai approvato, quindi argomento superato), Piccioni sostiene che «il Sindaco sfugge dalle questioni e invece di rispondere nel merito cambia discorso», anche se comunicati stampa, dichiarazioni tramite Facebook e televisioni non sono mancate da parte del primo cittadino, neanche paradossalmente proprio nel consiglio di venerdì. Su questo aspetto l’ex assessore della giunta Speranza sostiene che «è facile dire “chi ha sbagliato se ne va”. E soprattutto è semplice dirlo dopo che le cose succedono. Abbia il coraggio di rispondere prima e non dopo: la sua maggioranza (giunta, consiglieri) può fare dormire sonni tranquilli alla città?»
    Nell’operazione Crisalide, però, al momento gli unici consiglieri che sono risultati destinatari di avvisi di garanzia son stati Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino, per la campagna elettorale in cui furono eletti nel 2015 in opposizione a Mascaro, con Paladino che aveva assunto la carica di vicepresidente (nel dibattito politico ancora non è emersa la richiesta di eleggere un suo sostituto) proprio tra i banchi dell’opposizione, salvo poi passare nella maggioranza un anno dopo l’ingresso in consiglio.
    In merito a quelle domande su “legalità applicata alla vita amministrativa” Piccioni rinvia le risposte ad un confronto: «consiglio comunale, incontro pubblico con domande dei giornalisti, trasmissione televisiva. Scelga lui: io ci sarò. E porrò a lui tante domande quanto lui ne ha posto a me: vi assicuro che ci sarà da divertirsi». Un consigliere può sempre presentare interrogazioni in consiglio comunale a tale scopo, così come le sedi giuridiche appropriate in casi di illeciti o danni erariali non si trovano in via Perugini. Ma in tal caso ci sarebbe pragmatismo e non confronto mediatico/pubblico.
    Il consigliere di opposizione ricusa anche l’accusa di “fuggiasco”, citando la cessione delle quote della Vigor Lamezia da parte del sindaco (atto dovuto vista la carica che si poteva andare a rivestire data la campagna elettorale in corsa) alla vigilia dell’operazione Dirty Soccer, anche se da ex assessore allo sport avrebbe conoscenza che Mascaro presidente dellla Vigor Lamezia non lo era già più da qualche anno.
    Gi.Ga.

    Più informazioni su