Moduli abitativi della Missione Belem al centro di un esposto reso noto da Azione Identitaria

Un confinante ha chiesto chiarimenti sui lavori in località Pastorizia

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    Seguendo un esposto presentato il 23 maggio da un cittadino lametino al Comune di Lamezia (ufficio abusivismo edilizio) ed al Comando dei vigili urbani, Bruno Spatara di Azione Identitaria lamenta che «in località Pastorizia di Lamezia Terme su un lotto (iscritto al foglio catastale n. 65 particella n. 147 e n.123) ad uso agricolo sono stati impiantati dei moduli abitativi che risultano essere riconducibili alla “Missione Belem” di pertinenza della Diocesi lametina e che, pare, serviranno ad ospitare immigrati in base ad un progetto Sprar al quale la fondazione ha aderito. Fermo restando l’avversione del nostro movimento verso l’accoglienza business e verso tutto cio’ che vi gravita intorno, chiediamo sia fatta chiarezza sulla forma di conclamato abusivismo edilizio avallata dal Comune di Lamezia».
    La Missione Belem a Lamezia però attualmente non si occupa di Sprar (ieri in Comune all’apertura delle offerte per il progetto triennale di accoglienza per la categoria ordinari le proposte son state quelle della cooperativa Malgrado Tutto e dell’Ati formata da Inrete, Arci, Mago Merlino, Comunità Progetto Sud, Delta Cooperativa), ma offre servizio di ascolto, accoglienza e accompagnamento spirituale di persone senza dimora che vivono ai margini della società, ma di base è un’associazione di stanza sia in Italia che in Brasile, con progetti anche ad Haiti.
    g.g.

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