«Per l’omicidio Pagliuso sono arrivati appositamente 6 investigatori più un colonnello specializzato per crimini irrisolti»

Dichiarazione di Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro ospite questa sera nel calendario degli appuntamenti di Trame

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    «Non so se riusciremo a scoprire o meno la verità sull’omicidio Pagliuso, ma posso dire che per questo omicidio sono arrivati appositamente 6 investigatori più un colonnello specializzato per crimini irrisolti», ha risposto Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro ospite questa sera nel calendario degli appuntamenti di Trame, alla specifica domanda del direttore artistico Gaetano Savatteri‬ in presenza dei componenti del comitato (le cui magliette bianche si erano fatte notare anche nell’appuntamento terminato poco prima con il presidente del Senato, Pietro Grasso, nella stessa piazza) che chiede verità e giustizia per l’avvocato lametino ucciso assassinato alle 22:30 del 9 agosto scorso mentre rientrava a casa.
    Nel resto dell’appuntamento, uno dei “sold out” già previsti come avvenuto nelle precedenti edizioni del festival in piazza San Domenico, nessun altro riferimento alla città della piana, ma un’analisi a più ampio respiro del primo anno e mezzo passato nel nuovo ruolo nel capoluogo di Regione non nascondendo le difficoltà iniziali trovate (tanto di morale che strumentali, elogiando però le competenze e preparazione dei professionisti trovati), delle radici storiche della ndrangheta ed il proprio rapporto con le istituzioni (tema trattato nell’ultimo libro scritto con Antonio Nicaso, “Padrini e padroni”), passaggi sulle riforme necessarie ma ancora non attuale sia in ambito dei processi che delle pubbliche amministrazioni, ed anche sul nuovo ruolo in seno all’Ocse.
    A fine intervento prima un rapido saluto con il sindaco Paolo Mascaro, presente nelle prime file tra gli spettatori, poi una lunga sessione di firma copie comprendenti sia l’ultimo libro acquistato in loco che le precedenti opere.
    Di un eventuale terzo scioglimento del Comune di Lamezia Terme, in cui la commissione d’accesso è arrivata dopo l’operazione Crisalide, aveva commentato il presidente del Senato nel pomeriggio. «Se si è ricreata per la terza volta questa situazione vuol dire che non si è fatto tesoro dell’esperienza precedente, o almeno non l’ha fatto la maggioranza dei cittadini», sostiene Grasso, «se c’è uno strumento della partecipazione alla democrazia è il voto. Non c’è dubbio che la selezione della dirigenza locale non può che essere demandata ai cittadini. Facciamoci ognuno un esame di coscienza individuale. Il rapporto tra politica locale e cittadini spesso diventa clientelare: si cerca un posto di lavoro per i figli, uno sconto per l’auto. La politica non può essere luogo di scambio tra il cittadino che vuole ed il politico che promette, dobbiamo liberarci la mente che la politica sia solo ideale cambiamento. Il cittadino deve scegliere chi lo deve rappresentare a livello locale e nazionale», facendo riferimento all’ambito morale più che tecnico (essendoci leggi elettorali diverse).
    Sebbene le ultime modifiche siano arrivate ad agosto 2009, per Grasso «sugli scioglimenti bisogna cambiare le regole, perché non basta sciogliere un consiglio comunale che molte volte non ha nemmeno tutte le colpe. Bisogna andare più in profondità: un sindaco onesto può avere al suo interno delle situazioni che non riesce a gestire, come delle volte può incidere di più un segretario generale che tutta l’amministrazione su temi delicati come appalti pubblici, psc o il risanamento di un centro storico. La regola dovrebbe andare più a fondo, non aspettare da parte delle istituzioni che avvenga il miracolo ma operare sui territori che hanno dimostrato già queste situazioni»
    g.g.

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