Acqua non potabile a Sant’Eufemia non comunicata al meglio secondo Piccioni

Il consigliere di Lamezia Insieme inverte però l'ordine rispetto a quanto dichiarato nell'ordinanza

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    A due giorni dall’ordinanza emessa dall’amministrazione comunale per la mancata potabilità dell’acqua (analisi effettuate lunedì da Arpacal certificavano la presenza di Conta Batterica Coliformi a 37°C 16 MPN/100 ml) in circolo nei rubinetti di Sant’Eufemia, Ginepri, Cafarone, il consigliere comunale di Lamezia Insieme, Rosario Piccioni, contesta i metodi con cui la stessa è stata comunicata.
    «Mercoledì pomeriggio è apparsa sull’albo pretorio l’ordinanza del Sindaco  per vietare l’utilizzo di acqua potabile in alcune zone della città, a seguito di alcuni controlli effettuati nei giorni precedenti  con esito sfavorevole.  Questa è stata l’unica comunicazione che i cittadini hanno ricevuto», sostiene Piccioni, «non si è pensato, come si è sempre fatto, di far passare una macchina con il megafono per avvisare immediatamente ai cittadini di non utilizzare l’acqua del rubinetto. Né si è pensato ad altre modalità per avvisare subito le fasce più deboli della popolazione: basti pensare, da quanto ci risulta, che anche le scuole materne di Sant’Eufemia, dove come sappiamo i bambini continuano a frequentare fino a fine giugno, lo hanno appreso tramite il comunicato inviato nel pomeriggio di mercoledì scorso. Nessuna circolare, nessun contatto telefonico tra il Comune e la scuola, comunicazioni che andrebbero fatte subito, prima delle comunicazioni a mezzo stampa».
    Nessun comunicato stampa né da parte dell’amministrazione né della Multiservizi, ma solo la “solerzia” di alcuni organi di stampa a riportare l’ordinanza, la quale sosteneva che ««la Lamezia Multiservizi spa in qualità di soggetto gestore del servizio idrico per conto del Comune di Lamezia Terme, appena venuta a conoscenza della nota dell’Asp, ha avvisato immediatamente tramite messaggio fonico nonchè con i mass media la popolazione residente nel territorio dell’ex comune di Sant Eufemia servito dal punto di prelievo di via del Mare (centro urbano Sant Eufemia; zona Cafarone; Zona Ginepri) di non utilizzare l’acqua erogata dalla rete idrica comunale».
    Piccioni contesta che nel 2017 «non tutti, soprattutto gli anziani, vanno su Internet e, in generale, accedono ai mezzi di informazione con una frequenza tale da essere informati tempestivamente su questioni così delicate. Fatto ancor più grave se, come si legge nell’ordinanza del Sindaco, l’acqua poteva essere utilizzata solo per usi civici, quindi non si poteva utilizzare assolutamente né per bere, né per la preparazione di pasti. E nonostante la gravità evidenziata dalla stessa ordinanza, per tre giorni nessuna comunicazione, nessuna indicazione ai cittadini. Molti dei quali magari avranno continuato ad utilizzare normalmente l’acqua del rubinetto».
    L’ex assessore rimarca come «nella giornata di oggi dovrebbero essere effettuati i nuovi controlli per verificare se la situazione è tornata alla normalità. Resta il fatto che per tre giorni si è esposta la popolazione di una grande parte della città a rischi gravi per la salute a causa della totale assenza di organizzazione e pianificazione da parte dell’amministrazione comunale e della Lamezia Multiservizi». Ad oggi, infatti, sia sull’homepage del Comune che su quello dell’azienda municipalizzata non compare nessun avviso né aggiornamento sulle analisi da effettuare.
    Non è neanche la prima volta che la condotta in servizio a Sant’Eufemia subisce problemi di potabilità (2 aprile 2016, 5 agosto 2016, 13 dicembre 2016, 21 febbraio 2017, ma in precedenza anche con la passata amministrazione, ultimo caso il 13 marzo 2015), spesso legati però a maltempo o interventi da parte della Sorical.
    g.g.

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