Identità Nazionale torna a contestare i fumi tossici dei roghi di Scordovillo

Si protesta contro il sindaco dopo la denuncia dell'agosto 2016 e l'ordinanza di pulizia dei rifiuti di maggio

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    Ricorsiva ed inevasa si ripropone la protesta contro lo smaltimento irregolare di rifiuti all’ingresso del campo rom di Scordovillo, per la cui bonifica erano stati impegnati 35.000 euro il 24 maggio.
    A meno di un anno dal 22 agosto 2016, quando il Sindaco Mascaro presentava alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme una denuncia-querela per il delitto di inquinamento ambientale, i militanti di Identità Nazionale hanno affisso 2 striscioni recanti la scritta “Grazie Sindaco per la dose quotidiana di diossina” (uno sul cancello di entrata del palazzo municipale, l’altro sul muro esterno del “Guido D’Ippolito” su via Marconi) lamentando i roghi prodotti all’ingresso del campo rom, sul cui sgombero pende ancora l’ordine della Procura non attuato per soluzioni abitative successive da garantire per legge agli stessi.
    «I rom impunemente continuano a bruciare di tutto, sprigionando fumo carico di diossina. Un fumo che uccide. Uccide Lamezia, costretta da un numero indefinito di anni a convivere con ciò. Le diossine, nel loro insieme sono molecole molto varie a cui appartengono composti cancerogeni. A esse vengono ascritti composti estremamente tossici per l’uomo e gli animali, arrivando a essere tra i più potenti veleni conosciuti», spiegano nel comunicato stampa i militanti di Identità Nazionale, lamentando l’assenza di una postazione per il monitoraggio dell’aria in zona, sebbene la più vicina sia proprio nel poco distante parcheggio di via Perugini e gestita dall’Arpacal dall’ottobre 2014.
    Nessun atto di condanna, però, su chi “fornisce il combustibile” per tali roghi, vista la quantità di rifiuti presente e depositata da esterni allo stesso campo rom, i quali delinquono però nel momento dello smaltimento tramite combustione.
    Gi.Ga.

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