Taglio al finanziamento per la riqualificazione delle aree urbane degradate, Mascaro scrive e Governo ed Anci

Il primo cittadino di Lamezia Terme non nasconde il proprio disappunto

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    Dopo aver espresso il proprio disappunto per i tagli relativi ai finanziamenti per le zone periferiche degradate da riqualificare (con Lamezia che inizialmente risultava tra le città finanziate, poi fuori per il taglio della dotazione economica) sia in occasione dell’apertura della sede regionale di Cittadinanzattiva, che in mattinata nell’incontro avuto al chiostro San Domenico per discutere dello sfruttamento dei lavoratori stranieri, il Sindaco Paolo Mascaro ha inviato anche una lettera alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed all’Anci Nazionale e Regionale, oltre che ai parlamentari lametini Galati, Lo Moro e Barbanti.
    Il Comune di Lamezia Terme puntava a dare nuova vita all’area che abbraccia le case popolari di via Ippolito, via Perugini ed il campo rom di Scordovillo, con sede operativa del progetto “Un passo oltre” individuata in dei locali della scuola primaria di contrada Barbuto, i cui interventi di ristrutturazione edilizia avranno un costo totale di 416.073 euro sui 1.994.014,44 euro totali richiesti per il progetto nell’arco di 3 anni.

    «Il mio Comune ha, con grande entusiasmo, aderito, con deliberazione di G.C. n. 409 del 26/11/2015, al Bando inerente “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate” approvato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15/10/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale del 26/10/15 numero 249. Per detto piano era stato istituito un fondo con autorizzazione di spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2015 e di 75 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 2017, come previsto dall’art. 1, comma 434, L. 23/12/2014 n. 190; complessivamente, quindi, gli interventi erano finanziati per euro 200 milioni», ricorda il primo cittadino lametino, «il progetto presentato, per un importo complessivo di 1.994.014,44 euro, riguardava in particolare un intervento che, in linea con le previsioni del bando, mirava alla riqualificazione e rigenerazione urbana con sviluppo dei servizi sociali ed educativi e la promozione delle attività culturali, didattiche e sportive onde perseguire la riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale in area territoriale particolarmente degradata».  
    Per il sindaco risulta «inutile sottolineare che per un Comune quale quello di Lamezia, da anni in pre-dissesto e con gravissima carenza di personale dipendente, aver proceduto alla redazione del progetto non è stata cosa semplice ma la possibilità di poter usufruire dell’importante finanziamento, unita all’abnegazione dei funzionari comunali, ha fatto superare con entusiasmo ogni ostacolo. La bontà del lavoro eseguito consentiva di essere molto ottimisti sulla possibilità di poter rientrare tra i progetti finanziati. Con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 06/06/2017 è stata approvata la graduatoria dei progetti da inserire nel Piano Nazionale per la Riqualificazione Sociale e Culturale delle Aree Urbane Degradate e con legittima soddisfazione si è constatato che il progetto presentato dal Comune di Lamezia Terme è risultato essere allocato al numero 58 e quindi rientrante in una spesa complessiva, unitamente ai progetti che lo precedevano in graduatoria, di euro 97.000.000 circa».
    La beffa, però, era dietro l’angolo. «Senonchè, con grande rabbia e sconcerto, si apprendeva che a seguito di successivi interventi legislativi il già minimo fondo di euro 200 milioni, irrisorio considerato il numero di Comuni interessati, era stato incredibilmente ridotto a soli euro 77 milioni; ciò comportava l’ammissione di finanziamento per soli 45 progetti e non per i 128 che ne avrebbero avuto diritto mantenendo la dotazione iniziale di euro 200 milioni», contesta Mascaro, «lo sconcerto diviene ancora più grande ove si apprende che il Bando Periferie rivolto unicamente alle Città metropolitane ed alle Città capoluogo di provincia (“Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”), partito già con dotazione di euro 500 milioni, ha visto più che raddoppiare la dotazione originaria, aggiungendosi con delibera CIPE 03/03/17, pubblicata sulla G.U. 26/06/17 serie generale n. 147, altra quota di 798,17 milioni di euro! Ulteriori notizie provenienti da qualificati organi di stampa riferiscono dell’intenzione di finanziare tutti i 120 progetti presenti in graduatoria per un onere complessivo di euro 2 miliardi e  61 milioni».
    In conclusione per il sindaco «l’aspetto ancora più deludente è che ciò avviene tra vani proclami e nel silenzio di tutti, non mostrando alcuno di avere interesse affinchè vi sia tutela dei territori più deboli e più fragili; di certo,  tale cinica indifferenza condurrà sempre di più all’inevitabile disaffezione verso un mondo, quello politico, che oggettivamente mostra ogni giorno di essere lontano anni luce dai bisogni della gente».

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