Il Comune si rivolge al Prefetto per le modalità dello sgombero d Scordovillo

Il commissario cittadino di Forza Italia parla di  "democrazia sospesa", il gruppo Lamezia Unita chiede un tavolo interistituzionale

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    Se i roghi del campo rom non sono una novità, non lo è neanche la mancanza di una soluzione condivisa ad un atavico problema cittadino da parte dei vari fronti sia istituzionali che politici.
    Il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, comunica che «si è concordato con Salvatore Zucco, Comandante della Polizia Locale e Dirigente del Settore Ambiente, di intensificare con effetto immediato l’attività di controllo e prevenzione dell’area e delle relative vie di accesso con pattuglie della Polizia Locale nonché di accelerare l’iter per la bonifica, presentandosi l’area da tempo immemorabile letteralmente invasa da rifiuti di ogni genere. Nel contempo, sono stati attivati tutti i dirigenti per verificare con immediatezza lo stato di attuazione di finanziamenti di antica data che ad oggi risultano essere ancora inutilizzati e di predisporre e proporre ogni progetto che possa essere compiutamente realizzato in tempi brevi per pervenire a progressivo graduale sgombero del campo rom; detto sgombero non può, però, prescindere dalla parallela opera di effettiva integrazione dei cittadini di etnia rom, e dal conseguente reperimento delle relative risorse per favorirne l’inclusione sociale, per evitare che persista il problema in città con diversa localizzazione dello stesso».
    Il primo cittadino annuncia così che si è richiesta al Prefetto la convocazione di riunione tecnica per discutere sia in ordine al possibile progressivo sgombero ed alle eventuali modalità di esso e sia in ordine alle varie criticità esistenti sul campo. «Solo la fattiva collaborazione interistituzionale, e non altro, potrà condurre alla risoluzione in tempi ragionevolmente ed auspicabilmente brevi di atavica problematica che oramai persiste da decenni e decenni tanto da sembrare pressoché irrisolvibile e da generare comprensibile sfiducia e crescente rabbia e malcontento nell’intera cittadinanza», conclude Mascaro.
    Anche il gruppo consiliare di Lamezia Unita reputa «urgente attivare un tavolo interistituzionale tra Governo, Regione e Comune, affinchè si proceda allo sgombero del campo Rom di Scordovillo. A nostro avviso il Comune potrebbe individuare 4 o 5 aree provvisorie, chiedendo al Governo Nazionale l’invio delle tende che si usano in caso di calamità ed alla Regione un impegno finanziario per edificare nuovi alloggi, recuperando alla causa, nelle more, quelli oggetto del finanziamento specifico siti in Contrada Carrà Marchese. Sempre nell’ottica dell’inevitabile smantellamento di Scordovillo, sarebbe, peraltro, opportuno verificare se in Località Ciampa di Cavallo qualche famiglia Rom ha acquisito il diritto all’alloggio, così da dislocare le 101 famiglie di Scordovillo in diverse zone della città, dando a chi vuole integrarsi un’ulteriore, forse ultima, opportunità».
    Il commissario cittadino di Forza Italia, Giuseppe Spinelli, parla invece di “democrazia sospesa”: «mercoledì 2 agosto, in assenza frattanto di atti significativi e concreti, invierò una lettera raccomandata al Presidente della Repubblica Giorgio Mattarella, con la quale procederò a restituire la mia tessera elettorale. Votare di nuovo non avrebbe infatti più alcun senso, perché significherebbe votare da malati. Nel contempo, chiederò al Presidente della Repubblica, anche nella sua qualità di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, supremo ed inappellabile garante dei diritti costituzionali dei cittadini, di verificare ed accertare se gli strumenti normativi adottabili per fronteggiare la gravissima endemica emergenza che compromette anche l’ordine pubblico della nostra città, siano stati concretamente messi in campo dalle competenti Autorità».

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