Inevasi dall’Asp di Catanzaro i pagamenti di 2 mensilità alle farmacie

Federfarma Catanzaro raccoglie le lamentele delle farmacie della provincia

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    Federfarma Catanzaro raccoglie le lamentele delle farmacie della provincia per i mancati pagamenti delle ricette spedite in regime convenzionato, sostenendo che «sono attualmente scoperte ben 2 mensilità, corrispondenti alle ricette spedite nei mesi di aprile 2017, maggio 2017, giugno a scadenza fine luglio 2017,  le fatture di assistenza protesica e le fatture per prodotti per celiaci. Tale situazione è assolutamente inaccettabile, esponendo le farmacie associate a difficoltà tanto gravi quanto inique».
    L’associazione di categoria rimarca come «non siano assolutamente sopportabili tali ritardi che impediscono alle farmacie di pagare fornitori e dipendenti e come, pertanto, una mancata correntezza dei pagamenti si traduca direttamente in una più che concreta minaccia per la efficienza stessa del servizio pubblico di assistenza farmaceutica territoriale».
    Il presidente di Federfarma Catanzaro, Defilippo, si dice «amareggiato della mancanza di iniziative costruttive provenienti dalla parte pubblica e furente dinanzi al meccanismo di finanziamento che l’azienda ha unilateralmente instaurato per risolvere i propri problemi di liquidità. Ritardare i pagamenti ai farmacisti a tempo indeterminato- chiarisce il Presidente Defilippo- con il solo onere dell’interesse al saggio legale (attualmente all’0,10%) costituisce di fatto una forma di “finanziamento” che i farmacisti attuano, non per loro volontà, nei confronti dell’azienda che gestendo i fondi destinati alla copertura della spesa farmaceutica ad un tasso di interesse di gran lunga inferiore a quello che dovrebbe sostenere se facesse ricorso al credito bancario, produce per se stessa un risparmio di spesa. Certamente tale risparmio, aggiunge Defilippo, sarà anch’esso gestito in maniera impropria ma, sta di fatto, che ad oggi e da qualche anno, segnatamente da quando il tasso di interesse legale è sceso prima all’0,10% i farmacisti titolari di farmacia privata “finanziano” l’Azienda sanitaria».

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