«A settembre definiremo un ‘Progetto Terme’ con parte pubblica e privata»

L'annucio del presidente della Regione, Oliverio

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    Il presidente della Regione, Mario Oliverio, presso il centro termale “Grotta delle Ninfe” in occasione dell’inaugurazione  e del completamento dei lavori del Centro Benessere e del Viale, rilancia l’impegno della Regione sul tema: «va realizzata la rete delle realtà termali. A fine settembre, principi di ottobre, organizzeremo una iniziativa per mettere in campo un progetto di valorizzazione di questa risorsa. Dobbiamo fare in modo, innanzitutto, che la domanda sanitaria di cure, che si esprime oggi in larga parte al di fuori della nostra regione, venga trattenuta e soddisfatta in Calabria. Perché questo si realizzi, però, è necessario investire nel miglioramento infrastrutturale e strumentale. A settembre definiremo un “Progetto Terme” che dovrà vedere sia la parte pubblica (i Comuni) che la parte privata (gli imprenditori) concorrere alla realizzazione di questo obiettivo, abbinando la parte sanitaria a quella turistica e sportiva, affinchè si possano combinare questi segmenti al fine di valorizzare al massimo questa risorsa. La qualificazione della risorsa termale è, dunque -ha aggiunto il presidente della Giunta regionale- una nicchia del progetto più vasto di qualificazione dell’offerta turistica a cui noi dobbiamo tendere».
    Oliverio annuncia inoltre che «in questa direzione proprio ieri abbiamo compiuto un passo decisivo in avanti, sottoscrivendo l’Accordo di Programma per la realizzazione e l’attivazione di uno strumento importante, che è il Contratto di Sviluppo. La Calabria e la Campania sono le prime due regioni del Mezzogiorno ad aver lavorato e sottoscritto questo strumento. Si tratta di un volume di risorse, tra pubblico e privato, che mobiliteranno 280 milioni di euro da qui al 2021, di cui 145 la parte pubblica e, di questi 145, 80 sono a carico del cosiddetto Programma “Industria 4.0” e 65 a carico delle risorse disponibili della Regione. Sono risorse che prevalentemente, anche se non esclusivamente, saranno destinate ai settori turistico, culturale e agroalimentare.  A queste risorse bisognerà candidarsi».
    Il presidente della giunta regionale però ammonisce: «non possiamo più pensare a strutture che si sostengono in modo assistenziale. E proprio per questo c’è bisogno di far interagire i diversi tasselli perché su scala più ampia una struttura come questa può avere maggiore respiro nella sostenibilità della gestione. In questo senso bisogna fare uno sforzo in più che possa consentire di realizzare esperienze positive e di creare nuove opportunità di lavoro in una dimensione culturale nuova che bisogna fare crescere anche nella nostra regione. E’ un processo non facile, che richiede pazienza, lavoro e fatica, ma i risultati cominciano a vedersi». 

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