Il gruppo consiliare Riscossa Sampietrese annuncia voto contrario al piano di riequilibrio

Secondo l'opposizione la proposta è arrivata in ritardo rispetto a quando sarebbe potuta avvenire

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    Il gruppo consiliare “Riscossa Sampietrese” lamenta che «da tempo invitiamo gli amministratori ad una maggiore oculatezza nelle scelte programmatiche e finanziarie. Nell’arco degli anni siamo stati propositivi, lo dimostrano gli interventi del gruppo allegati alle varie delibere di bilancio degli ultimi anni. Le varie proposte da noi presentate e i vari ammonimenti fatti su una gestione finanziaria che non abbiamo mai condiviso, non sono mai stati presi in considerazione. In occasione dell’ultimo consiglio sul bilancio, alle nostre domande poste e alla segnalazione di alcune anomalie riscontrate sul bilancio non è stata data risposta, anzi ci è stato detto che la maggioranza consiliare non è tenuta a rispondere, soffocando così sul nascere un importante interlocuzione tra maggioranza e minoranza in sede istituzionale. Poi però, a distanza di pochi giorni, e al di fuori dell’aula consiliare la stessa maggioranza ha organizzato un comizio e pubblicamente (utilizzando termini e parole offensive), ha risposto alle domande da noi poste nella sede istituzionale predisposta al dibattito politico, ovvero la sala consiliare, senza darci possibilità di replica».
    Secondo il gruppo di opposizione «per uscire da questa situazione le prospettive sono due: il dissesto o il Piano di Riequilibrio (il così detto pre-dissesto). In entrambi i casi, a pagarne le spese saranno soprattutto i cittadini, ai quali va la nostra solidarietà. V’è da dire che il cambio normativo sulla gestione finanziaria degli enti locali, non ha aiutato il momento storico che il nostro Comune sta vivendo, ma chi ha responsabilità di Governo da ben 8 anni, come l’attuale maggioranza non può appellarsi pretestuosamente a responsabilità altrui, a normative più sfavorevoli o al mancato pagamento dei tributi. I tempi per una programmazione emblema di una gestione più parsimoniosa ci sarebbero stati tutti. Solo ora, fuori tempo massimo, ci si chiede di votare a favore l’iter di pre-dissesto», bocciando l’ipotesi di «arrivare a fine mandato (calcolando termini tecnici di approvazione Piano di Riequilibrio, si arriverebbe ad un anno dalla scadenza) e cercare la suddetta approvazione. Ci chiediamo come mai due anni fa, quando la situazione era già grave e tutto faceva preludere ad un possibile dissesto, non sia stata avanzata proposta di Riequilibrio triennale o quinquennale che sarebbe stata esplicata nello stesso mandato senza gravare sulle future amministrazioni».
    Si annuncia così voto contrario «all’attuazione proposta da questa maggioranza, che senza vergogna intende far gravare per anni errate valutazioni programmatiche sulle tasche di noi cittadini, lasciando l’onore di un rientro pluriennale alle future amministrazioni che dovranno rispettare paletti predisposti dallo stesso piano (sono effettuate verifiche semestrali sul rispetto delle regole) trovandosi “ingessate” nello svolgimento dell’attività amministrativa».

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