Al Tar della Calabria l’esclusione dell’associazione Ti.Gi. dalla gara per i servizi teatrali comunali

Per i teatri si apre così una fase di stasi

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Finirà al Tar della Calabria l’esclusione dell’associazione Ti.Gi. dalla gara per i servizi teatrali comunali lametini, appalto gestito fino ad ora dalla stessa organizzazione con ultima proroga scaduta il 31 luglio.
    «Abbiamo proposto insieme all’avvocato Falvo un ricorso per far valere le nostre ragioni, al di là del costo maggiore rispetto ai 39.000 euro euro che erano a base del servizio», spiega Francesco Grandinetti, «la decisione di escluderci ha messo non me, ma tutti i collaboratori in una situazione di limbo. Siamo gli unici a poter garantire determinate qualifiche, che nel bando non sono state tenute nella giusta considerazione a discapito di altre. Nella delibera di giunta erano state date precise direttive differenziando i servizi tecnici dalle attività culturali proposte, quindi aveva una sua logica ben precisa che non escludesse nessuno di poter usare la struttura ma con una base tecnica formata e professionale».
    Per Grandinetti «il Teatro è stato sempre pubblico, anche quando era privato sotto la nostra gestione spesso si è trovata la possibilità di darlo in uso», ed entrando nell’ambito del procedimento in atto non esclude «la rilevanza penale della vicenda, su cui però i legali stanno valutando gli estremi. Lo dico perché se non giuridiche, ci sono delle illiceità etiche da parte delle decisioni della dirigente Aiello e del funzionario Costanzo. Già nel bando si è inserita l’offerta proposta al pari di quella tecnica, con giudizi dati in base al parere della commissione che andava però contro la logica della giunta. La sensazione è che si volesse aprire anche a chi non avrebbe potuto altrimenti partecipare in quanto non fornitori di servizi tecnici».
    Grandinetti palesa anche l’anomalia che «il 1 agosto ho chiesto via mail al protocollo a chi consegnare le chiavi, l’unica risposta avuta è stata ieri quella di aprire ieri il Teatro Umberto per le attività cinematografiche del Lamezia Comics».
    Andrea Falvo, legale nel procedimento, precisa come «il 17 luglio delle 3 associazioni invitate solo l’associazione Ti.Gi ha avuto i criteri tecnici necessari, per poi però essere esclusa in quanto l’associazione non era rappresentata dal presidente ma un suo delegato, non riconosciuto però dagli uffici». Il ricorso si basa quindi sull’interpretazione della legittimità della delega, che secondo l’associazione sarebbe valida e non invece per il Comune, che rifacendosi allo statuto depositato in via Perugini non sarebbe concessa, sebbene gli atti portati a prova da Francesco Grandinetti lo certifichino come «consigliere delegato» già dal novembre 2016 e la stessa figura sia riconosciuta nell’invito Me.Pa.
    «La discrasia è stata documentata, su loro richiesta, allo stesso ufficio prima della lettera d’invito, quindi una volta che questa è arrivata la successiva decisione può andare nell’idea dell’esclusione volontaria premeditata», lamenta così lo stesso Grandinetti, «omettendo anche la dichiarazione di mio figlio, che risulta presidente, che conferma la delega. Inoltre l’unica ditta iscritta entro la data utile al Me.Pa eravamo noi, e l’unico modo per tornare al punto di partenza era dichiarare deserta la gara». Su come, tramite Me.Pa, si siano invitate ditte non iscritte si basa infatti un’altra delle perplessità dello stesso corso al Tar, che prevede così la riforma del provvedimento di esclusione, rinnovando la commissione giudicatrice, e successivamente all’accesso a determinati atti si procederà eventualmente nel settore penale.
    Altro aspetto è quello dei servizi cinematografici (curato non da Ti.Gi ma dall’associazione Cinema Grandinetti, soggetti diversi però formati dagli stessi dipendenti nell’ambito dell’offerta), scaduti a fine giugno, e senza un bando emanato nonostante l’indirizzo della giunta. Anche in questo caso, sostiene Grandinetti, «la dirigenza decide di fermare tutto, e se entro 15 giorni non riapro può dirsi chiuso nuovamente il cinema a Lamezia. Siamo di fronte quindi ad un apparato burocratico che sembra avere più potere decisionale anche del sindaco».
    Per i teatri si apre così una fase di stasi: gli uffici comunali continuano a chiamare in causa Ti.Gi, che non sarebbe più autorizzata, per l’apertura delle strutture; essendosi un ricorso in atto tra le parti non si potrebbe andare neanche in proroga; l’Ama Calabria, forte del finanziamento regionale ottenuto, sta già promuovendo la prossima stagione di prosa lametina 2017/18 (nell’immagine che compare tra gli ospiti “suggeriti” ci sono Chiara Francini, Raoul Bova, Massimo Dapporto, Luca Barbareschi, Chiara Noschese, Edoardo Siravo, Massimo Ghini, Sebastiano Lo Monaco, Fatima Trotta, Manuel Frattini, Maria Rosaria Omaggio che interpreta Oriana Fallaci).

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