Sfiduciata a sua insaputa l’assessore Astorino esclude le dimissioni

Tra Cdu e rappresentante in giunta toccherà al sindaco Mascaro trovare una soluzione

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Aperitivo politico con polemica per l’assessore Graziella Astorino, sfiduciata a mezzo stampa dal proprio partito, il Cdu, ma senza una comunicazione ufficiale ricevuta personalmente. L’attuale componente della giunta Mascaro parla di un clima di non collaborazione già interno ai cristianidemocratici «forse vittima di eventuali favoritismi di alcuni che stanno prendendo posizioni unilateri sconosciute ai tesserati. Già ad agosto c’era stata una discussione interna al partito per parlare di questa staffetta, i cui presupposti sarebbero stati diversi rispetto a quelli palesati ora su un articolo di stampa e non alla sottoscritta. Per questi motivi già mi ero apposta. Un cambio sarebbe stato lecito in caso di divergenze politiche, ed io da assessore mi son sempre presentata alle riunioni di partito, non avendo mai avuto un programma politico dal Cdu nonostante richiesto a più riprese», lamenta l’Astorino, rimarcando come «il partito non mi ha convocato né prima né dopo l’uscita dell’articolo di sfiducia, né mi è stata inviata una comunicazione personale che chiedesse le mie dimissioni. In questi giorni personalmente son stata impegnata con l’apertura dell’anno scolastico, stavamo improntando come operare per la programmazione natalizia, ed in tal ottica avevo chiesto anche una riunione degli iscritti».
    L’assessore che attualmente detiene le deleghe a cultura e pubblica istruzione, sport, spettacolo, politiche giovanili e pari opportunitàprecisa che «da quando mi sono insediata ho portato avanti un programma ben definito, essendo alla prima esperienza nella pubblica amministrazione ho dovuto superare anche una naturale fase di studio. La mancanza di comunicazione tra partito ed assessore non ha prodotto problemi alla mia azione, basti vedere le circa 150 delibere firmate da me», attaccando poi il Cdu: «agli iscritti è stata impedita la possibilità di confrontarsi su questo tema, non essendoci stata alcuna convocazione. Mi si accusa di essere inadeguata rispetto ad una linea mai fornita, mentre posso garantire di aver dato ascolto a chiunque si sia presentato nel mio ufficio al Comune, senza badare a colore politico o richiesta».
    L’Astorino contesta che «se in questi mesi c’era malcontento, sarebbe dovuto emergere per tempo, né tra i papabili nomi di sostituti interni o esterni al partito è chiaro se ci siano persone con le capacità adeguate».
    Tra i punti portati come eseguiti l’assessore cita la festa con i rappresentanti delle forze armate, uno spettacolo contro la violenza sulle donne coinvolgendo i centri antiviolenza (con quello lametino entrato nella rete regionale), il titolo di “giardino dei giusti” dello spazio verde interno alla biblioteca, la promozione del museo, il cablaggio in fibra ottica di tutte le scuole, cercare di attivare la convenzione per il tesserino elettronico per la mensa scolastica.
    «Se non avessi fatto nulla, non avrei convocato una conferenza stampa portando a prova le mail a cui non ho mai ricevuto risposta o le delibere prodotte», lamenta l’Astorino, «il sindaco è stato investito direttamente dal Cdu della richiesta, che a me non è stata formulata, sarà poi quindi Mascaro a dover rispondere di una questione che non riguarda lui ma il partito».
    Primo cittadino che quindi si trova tra l’incudine ed il martello, «ma su cui né io posso dire nulla né lui può dire nulla su di me» precisa l’Astorino, «con il primo cittadino ho avuto sempre un confronto franco, non ci saranno mie dimissioni perché vorrebbe dare ragione alle motivazioni del partito che non condivido».
    Altro passaggio è quello sulle osservazioni al Psc, passate in giunta anche grazie all’astensione dell’assessore «per come indicato dal partito» precisa l’Astorino, «decisione presa per correttezza politica nei confronti della maggioranza, ma gli allegati in discussione non so se siano stati presi in visione dal partito come avvenuto per noi in seduta di giunta. Stiamo parlando di una delle decisioni più importanti per la città, non potevo prendere una posizione arbitraria ed autonoma anche dopo aver avuto una discussione con sindaco e partito su questo punto».
    Punti contestati di fine estate, che andranno a ripercuotersi anche sui prossimi mesi, rimangono ora le gestioni dei servizi teatrali, cinematografici e degli impianti sportivi. L’Astorino rimarca che «sui teatri già avevo chiesto alla dirigente, in occasione della proroga fino al termine di luglio dell’attuale gestore, di stilare un nuovo bando annullando il precedente che aveva trovato delle difficoltà con Me.Pa. Il ruolo politico non può però subordinare quello tecnico della dirigente, che ha proseguito. Così anche sugli impianti sportivi si è seguito l’aggiornamento di legge per la normativa degli appalti, chiedendo però a questo punto anche dei criteri relativi all’esperienza. Non avendo io competenze in tale campo ho creduto ai chiarimenti offerti dagli uffici».
    Ultimo passaggio sul Dup, «in cui non sono stati inseriti i programmi per sport e politiche giovanili, mentre hanno trovato spazio quello per le pari opportunità, perché mancava un capitolo di bilancio specifico secondo la dirigente. In questo caso quello che manca è un programma dell’assessore? Gli attestati di stima ricevuti privatamente si basano su quello fatto fino ad ora».
    Rimane però il problema politico, con una spaccatura tra gruppo consiliare ed assessore, con sindaco terza parte interessata spettando a lui la revoca o la nomina degli assessori. Vicenda che, al momento, potrebbe però non riguardare solo il Cdu ma anche altri gruppi, singoli consiglieri o partiti. Per un “non politico” come Paolo Mascaro una questione difficile da risolvere, con una giunta dai volti mutati in questi 2 primi anni di amministrazione per vari motivi.  

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