«In una gestione manageriale i sentimenti e i desideri devono trovare confronto nei numeri»

Forniti in consiglio comunale i dati del passato, presente e futuro che legano Sacal Gh a Sacal Spa

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Oltre 4 ore di dibattito sulla Sacal in consiglio comunale, con però 2 tempi e modi diversi di affrontare la vicenda: se in apertura la relazione dell’amministratore Sacal Gh, in qualità di rappresentante del comune all’interno del cda, era stata tecnica e basata sull’attuale situazione della società per azioni, la sua controllata, ed il futuro del trasporto aereo calabrese, una volta che la parola è passata ai consiglieri il leit motiv è stato più politico e polemico verso scelte che non competono alla civica assiste.
    Intorno alle 14, a stretto giro dalla seduta di cda convocata negli uffici dell’aeroporto lametino per le 16, si è usciti a filo di numero di legale con un documento condiviso e redatto dal sindaco che lo stesso Guadagnolo si è impegnato a voler allegare alla discussione del consiglio di amministrazione. In 5 punti il consiglio comunale chiede: 

    1. un celere avviamento delle procedure per la costruzione della nuova aerostazione, sia per esigenze logistiche emerse nella relazione del rappresentante comunale, quanto per non rischiare di perdere il finanziamento europeo tramite la Regione che dovrebbe coprire parte dell’intervento;
    2. l’invito ai comuni dell’hinterland e dell’area centrale della Calabria (da Cosenza fino a Vibo Valentia) di partecipare anche con piccole quote alla ricapitalizzazione di 2 milioni di euro aperta per enti pubblici in scadenza al 31 ottobre;
    3. ottenere un piano industriale di Sacal che comprenda anche i singoli dei 3 aeroporti calabresi;
    4. assicurare la centralità nello sviluppo industriale allo scalo di Lamezia Terme;
    5. mantenere i posti di lavoro a tempo indeterminato e determinato di  Sacal sia come Spa che come Gh.

    Non passa invece la proposta del centrosinistra di inserire come primo punto la ferma condotta della gestione precedente della società, ovvero quella condotta da Colosimo, trovando 6 contrari (Mascaro, De Biase, i 3 consiglieri di Lamezia Unita, Raso), 4 favorevoli (Zaffina, Nicola Mastroianni, Villella, Piccioni), 3 astenuti (Cutrì, Davide Mastroianni, Chirumbolo), facendo si che il documento alla fine non trovi il voto favorevole dei 4 esponenti del centrosinistra a fronte di 7 favorevoli (la maggioranza presente in aula).
    Da un punto di vista politico la seduta si era aperta però con toni più concilianti, con la ratifica del nuovo assessore Cicco (unico componente della giunta Mascaro presente ai lavori, sebbene l’argomento avrebbe interessato più deleghe), delle nomine nell’Ente Fiera, l’annuncio di una giornata in ricordo del senatore Petronio prevista per l’1 ottobre nell’ex sala consiliare di Sambiase. Successivamente poi lo stesso Guadagnolo annunciava il rinnovo dei contratti dei lavoratori a tempo determinato (alcuni anche presenti in aula), sviscerando così i dati del passato, presente e futuro che legano Sacal Gh a Sacal Spa: la società di handling nell’esercizio 1 luglio – 31 dicembre 2016 ha chiuso con un disavanzo di gestione pari a 2.127.717 euro, ricalcolati poi al netto del valore di avviamento il 14 settembre in 800.000 euro, anche se lo stesso amministratore unico palesa un cauto ottimismo per il 2017 assicurando che «non ci sono i margini per dare credito ad ipotesi di fallimento». Cambieranno però alcuni aspetti relativi al costo del personale, voce su cui oscillano maggiormente i conti consuntivi: gli stagionali non lavoreranno più 5 mesi ma 3 e mezzo, ci sarà un maggiore uso di lavoratori interinali, si favorirà l’esodo dei lavoratori vicini al pensionamento. Entro la prima metà di ottobre, intanto, 2 diverse commissioni (composte da circa 10 elementi ciascuna) dovranno valutare tutto il personale di Sacal Gh.
    La perdita economica di Sacal Gh questo pomeriggio sarà inserita nel cda nel bilancio consolidato della Sacal Spa, stimando di chiudere il conto della “società madre” con un disavanzo di 1.500.000 euro totali, ma Guadagnolo stesso precisa che «i dati definitivi del bilancio 2016 della Sacal Spa potranno essere divulgati solo a seguito della definitiva approvazione dello stesso».
    In merito allo scalo lametino si rimarca come sia il primo in Italia per fattore riempimento dei voli, quindi tutt’altro che in crisi, ma che sia sempre più necessario per tale motivo l’avvio dei lavori della nuova aerostazione. Sugli scali di Reggio Calabria e Crotone, però, Guadagnolo mette le mani avanti: «ad oggi il cda della Sacal non è a conoscenza né delle previsioni attualizzate né dei primi risultati economici relativi alla gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, avviata a luglio 2017, e nemmeno delle previsioni economiche attualizzate relative all’ormai prossimo avvio della gestione dell’aeroporto di Crotone». La spiegazione di tale evenienza viene data precisando che «a fine giugno il Cda della Sacal è stato per larga parte svuotato dei propri poteri gestionali. Ad oggi il Cda non è a conoscenza se sia stata effettuata una proiezione economica e se sia stato redatto il consuntivo per i primi mesi di gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria, al fine di valutare gli effetti economici che potrebbero derivarne per il bilancio Sacal» perché «il presidente e amministratore delegato, senza coinvolgere il consiglio di amministrazione, ha proceduto all’acquisizione della gestione dell’aeroporto di Reggio Calabria a metà luglio, e sta procedendo all’acquisizione della gestione dell’aeroporto di Crotone». Il messaggio alle spinte locali e politiche dell’ingegnere lametino è però chiaro, rispondendo che «in una gestione manageriale i sentimenti e i desideri devono trovare confronto nei numeri», poiché le proiezioni del piano nazionale dei trasporti prevedono al 2030 per Reggio un valore tra i 600.000 ed 1 milione di passeggeri, per Crotone tra 400.000 e 1 milione di passeggeri, per Lamezia dagli attuali 2,5 milioni a 5,5 milioni come dato massimo.
    Inevitabile quindi parlare degli interventi necessari per il nuovo aeroporto lametino, partendo da quelli già in iter sull’attuale situazione. «Nel breve termine l’incremento dei banchi check in, in prosecuzione di quelli già esistenti, e lo spostamento dei controlli di sicurezza nella cosiddetta Sala E, in maniera tale da incrementare la dotazione infrastrutturale interna del terminal e da rifunzionalizzare gli spazi interni al fine di gestire con maggiore ordine ed efficacia i flussi dei passeggere, migliorandone i servizi», è il primo step indicato da Guadagnolo, «nel medio tertmine l’allargamento del piano terra dell’aerostazione, eliminando gli attuali tunnel (esistenti sia in land side che in air side) e spostando i due fronti a piano terra dell’edificio in corrispondenza dei punti terminali dei tunnel da demolire. Ciò comporterebbe il considerevole allargamento sia delle aree antistanti i check in e sia delle aree antistanti i gate d’imbarco».
    Il discorso poi, parlando di medio e lungo termine, si sposta sull’aerostazione che verrà, il cui progetto era partito sotto la presidenza Speziali e negli anni ha visto alcune modifiche per via dei tagli dei costi e dei finanziamenti (dei 51 milioni totali necessari, 16,84 saranno coperti dal finanziamento comunitario ottenuto dalla Regione oltre i quali non si poteva andare per le norme sugli aiuti di Stato, con la restante parte che ora Sacal dovrà trovare in altro modo rispetto al mutuo inizialmente deliberato dalla precedente amministrazione societaria).
    «La nuova aerostazione si potrebbe gestire soltanto come traffico passeggeri in partenza, mentre per i passeggeri in arrivo si utilizzerebbe l’attuale aerostazione per come ristrutturata e rifunzionalizzata», spiega Guadagnolo, rimarcando però nuovamente come «il nuovo mangament di Sacal non debba attuare una policy attendista, bensì promuovere, senza indugio, azioni mirate alla realizzazione di interventi quick start/medium term e mediu/long term per il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali».
    Se il rappresentanti dei lavori di Sacal Gh contesti ancora la creazione della società, avvenuta per obbligo di legge stante i 2 milioni di passeggeri superati per 3 anni di seguito nello scalo lametino (la stessa liberalizzazione dei servizi scelti dalle compagnie aeree potrebbe non essere obbligatoria per Reggio Calabria e Crotone), contestando anche la penuria di mezzi adeguati e la mancanza dei pagamenti degli straordinari, la maggior parte dei consiglieri comunali invece che sui conti si concentra sugli excursus politici e giudiziari legati all’operazione Eumenidi, imputando all’amministrazione comunale scelte e compiti che però son spettati ad Enac e Sacal nel partecipare alla gestione degli scali di Crotone e Reggio Calabria per i prossimi 30 anni.
    Si finisce così a ripetere le polemiche avanzate in questi ultimi 5 mesi, senza che però nessuno, vista l’aspra critica verso la gestione passata ed attuale della Sacal, avanzasse la richiesta di vendita delle stesse azioni. In tal caso Lamezia non sarebbe il primo comune in Italia ad essere sede di aeroporto ma non il maggior azionista.
    Se si auspica un prossimo consiglio, aperto anche al presidente della Regione, Oliverio, e allo stesso presidente Sacal, De Felice, già si fa capire il prossimo nodo da sciogliere: nel progetto della nuova aerostazione non è prevista la stazione ferroviaria che il Governatore più volte ha espresso voler spostare dall’attuale collocazione di Lamezia Terme Centrale ad una posizione più prossima all’aeroporto.

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