Varato anche in via Perugini il codice di comportamento dei dipendenti comunali

Documento che fa parte del piano anticorruzione e che segue le norme vigenti già dal 2013.

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    Ottenuto anche il via libera dal Nucleo di Valutazione da circa un mese insediatosi in via Perugini, oggi ha trovato anche in giunta disco verde il codice di comportamento dei dipendenti comunali, documento che fa parte del piano anticorruzione e che segue le norme vigenti già dal 2013.
    Il codice, composto da 18 articoli, prevede:

    • l’estensione degli obblighi di condotta, per quanto compatibili, a tutti i collaboratori e consulenti, anche di imprese fornitrici di beni e servizi, e obbligo di inserire negli incarichi e nei contratti apposite clausole di risoluzione o decadenza in caso di violazione degli obblighi derivanti dal Codice;
    • l”obbligo, per il dipendente pubblico, di astensione da qualunque atto nell’eventualità in cui si prospetti un conflitto di interessi, anche solo potenziale (mediante la previsione di specifici obblighi di comunicazione;
    • il divieto di chiedere o accettare regali, compensi od altre utilità da terzi, ad eccezione di mere ed occasionali consumazioni al bar, con esclusione di quelli di modico valore tra dipendenti, effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini, ed escludendo comunque dalla fattispecie delle regalie o delle utilità gli oggetti pubblicitari fatti pervenire al Comune e consistenti in calendari, agende, notes per appunti, pubblicazioni e similari;
    • l’obbligo di rispettare le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’Amministrazione previste nel “Piano per la prevenzione della corruzione” e di collaborare nel reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale;
    • l’obbligo del dipendente di informare il superiore gerarchico delle rimostranze orali o scritte sull’operato dell’Ufficio o dei propri collaboratori;
    • l’assegnazione dei compiti di monitoraggio e vigilanza dei titolari di posizione organizzativa, responsabili di ciascun Settore, al responsabile della prevenzione della corruzione, che si avvale dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari (UPD), che deve essere costituito presso ciascuna Amministrazione;
    • la violazione dei doveri previsti dal Codice dà luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile ed è fonte di responsabilità disciplinare;
    • l’obbligo per l’Amministrazione di pubblicare il Codice sul proprio sito istituzionale e di trasmetterlo, tramite e-mail, a tutti i propri dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o di collaborazione.

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