«La situazione della sicurezza e dell’ordine democratico a Lamezia non è per niente tranquillizzante»

Le esperienze finora realizzate sulla legalità  sempre meno efficaci secondo Fittante

Più informazioni su


    Per l’ex parlamentare Costatino Fittante «la situazione della sicurezza e dell’ordine democratico a Lamezia non è per niente tranquillizzante. Alle operazioni delle forze dell’ordine e degli inquirenti che hanno fortemente intaccato la forza e l’organizzazione delle tre cosche operanti nel territorio cittadino e della piana, non ha finora corrisposto una mobilitazione individuale e collettiva della società civile e delle aggregazioni sociali. Si assiste ad uno mosaico di fatti delinquenziali che possono essere collegati con un filo rosso: i tentativi delle nuove leve di costruire nuovi assetti della ‘ndrangheta locale e la ripresa delle attività di ricomposizione delle reti del racket e dei traffici illeciti».
    L’ex parlamentare rimarca come ci siano state «poche denunce, rifiuto a testimoniare anche difronte a riscontri di minacce e avvenute estorsioni, indifferenza, nessuna risposta agli appelli e alle sollecitazioni delle massime espressioni della magistratura inquirente per una efficace e adeguata scesa in campo della rete imprenditoriale e della società civile organizzata. Al massimo le solite dichiarazioni di “vicinanza e solidarietà” in occasione di atti ai danni di singole attività commerciali e imprenditoriali e le scontate e rituali costituzioni di parte civile nei processi da parte del Comune e di qualche associazione. Penso che è indispensabile realizzare un momento di riflessione e confronto pubblico su ciò che ciascuna forza sociale, associativa, sindacale e politica deve fare per sensibilizzare i cittadini, per costruire una coscienza critica su quanto si è verificato e si ripete in Città, per costruire un movimento largo e costantemente impegnato sul terreno della lotta alla ‘ndrangheta. Le esperienze finora realizzate ( i progetti sulla legalità nelle scuole, la presentazione di libri, la costituzione di parte civile, ecc.) vanno sottoposti a verifica seria e approfondita, perché è dimostrato che non bastano e le modalità della loro realizzazione è sempre meno efficace».
    Fittante reputa che «si impone la definizione di nuove e diverse modalità di azione e un impegno delle organizzazioni della società civile le quali non possono più stare a guardare delegando alle forze dell’ordine e alla magistratura la lotta al crimine mafioso. Queste istituzioni negli ultimi 10-15 anni stanno svolgendo fino in fondo il loro compito. Ciò che manca e il supporto parallelo dei cittadini lametini. Ed è su questo terreno che siamo tutti chiamati ad agire. Nelle prossime settimane ci faremo promotori da tale confronto con l’obiettivo di smuovere le acque, per discutere, senza preconcetti, gelosie e remore, sul tema e per cominciare a costruire le necessarie  aggregazioni».  

    Più informazioni su