Ruberto critica la segretaria generale ma ne sollecita il conferimento di deleghe dirigenziali

Contestazioni del coordinatore Uil-Fpl Catanzaro sull'aggiornamento del piano triennale anticorruzione

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    «Con profonda incredulità e preoccupazione, constatiamo che a fine settembre del 2017, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, Maria Cristina Chirico, nonché Segretaria Generale dell’Ente, emana l’avviso pubblico per l’aggiornamento del piano triennale di prevenzione della corruzione contenente il programma triennale per la trasparenza e l’Integrità riferito alle annualità 2017/2019», contesta il coordinatore Uil-Fpl Catanzaro, Bruno Ruberto, anche se la norma prevede che entro il 31 dicembre di ogni anno il PTPC vada aggiornato per l’anno in corso, tenendo anche conto delle prospettive per i due anni immediatamente successivi, ed entro il 30 settembre si potranno inviare le proprie osservazioni.
    Quelle di Ruberto partono dai tempi di approvazione in giunta, con il primo placet arrivato il 24 giugno 2016 per il triennio 2016-2018, contestando che «dalla lettura sommaria dello schema di aggiornamento del Piano e raffrontando le schede/relazione sull’attuazione di quello dell’anno 2016, oltre a rilevare la mancata predisposizione e attuazione di un apposito piano di formazione per tutti i dipendenti, emerge che l’attività del Responsabile della Prevenzione della Corruzione si è limitata allo “stimolo, impulso e coordinamento”. Ma il ruolo cardine di questa figura non è assicurare l’efficacia dell’attuazione del Piano anticorruzione?», ritenendo che «una previsione più ampia e sempre rispettosa dell’autonomia e dell’imparzialità, può certamente contribuire ad alleggerire e a rendere più dinamica e snella la gestione delle attività amministrative dell’Ente, assegnando stabilmente funzioni dirigenziali anche alla Segretaria Generale in tutti quei settori e unità operative che non vengono ricompresi nelle aree di rischio. Finalmente, si potrebbe beneficiare del suo contributo lavorativo e professionale, al fine di equilibrare una distribuzione equa dei carichi di lavoro, evitando così di alimentare falsi alibi che fin’ora sono serviti a mettere in cattiva luce solo i dirigenti di ruolo».
    Ruberto prevede che «sicuramente si provvederà in fretta e furia a modificare, per l’ennesima volta, il Regolamento degli uffici e dei servizi, invece di evitarne preventivamente le frequenti contaddizioni e violazioni», chiedendo prima che la segretaria generale acquisisca alcune deleghe dirigenziali, ma accusandola dopo di «procedimenti onerosi e molto spesso non necessari, che paradossalmente hanno creato una sorta di ‘burocrazia della trasparenza’ e un rallentamento dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa, in un Ente che invece necessita urgentemente di stabilità, diligenza, efficacia e praticità manageriale», puntando infine il dito sia contro gli organi di indirizzo amministrativo che contro quelli di tipo politico, i cui compiti son diversi.
    g.g.

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