«Non stiamo depotenziando Lamezia a livello amministrativo o sanitario»

Il direttore generale dell'Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, incontra anche l'amministrazione comunale di Lamezia Terme

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Dopo quella di Girifalco, il direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, incontra anche l’amministrazione comunale di Lamezia Terme per chiarire sugli eventuali spostamenti di dipendenti dal lametino al capoluogo, ma sopratutto fornire le strategie in merito alle scelte del prossimo futuro.
    In terza commissione Perri davanti ai consiglieri Luigi Muraca, Costantino, De Sarro, Cutrì (neo vicepresidente), Nicotera, De Biase, Nicola Mastroianni e Zaffina, rassicura sulla riorganizzazione in atto: «al di là dei posizionamenti e degli approcci, in un momento difficile della politica sanitaria regionale, è giusto fare ulteriore chiarezza. Qualcosa si sta muovendo, sono concorde che ancora non basta, ma ho dovuto lavorare per unificare 3 aziende, che nei fatti erano divise anche unite dal 2007, con azioni da equilibrista per rispondere ai dettami del piano di riequilibrio. La mia missione era quella di garantire i Lea in tutto il territorio provinciale, un approccio che può cozzare contro le richieste locali dei vari territori. Nell’ultima valutazione abbiamo però ottenuto un 75/100, dato che  è destinato a salire perché nei flussi informativi non tutto è stato comunicato. A gennaio 2019 scadrà il mio contratto, dopo da dipendente in pensione non potrò continuare, ma per questo spero di poter portare a compimento tutta la riorganizzazione e dare alla Calabria nel primo semestre 2018 il centro protesi Inail».
    Sui fitti Perri fornisce i dati parziali al momento in suo possesso: al consuntivo 2014 l’Asp pagava 1.324.529 euro di fitti (per lo più su Catanzaro), nel 2015 se ne sono risparmiati 120.000, nel 2016 altri 57.000 euro, arrivando così a ridurre di circa 404.000 euro i fitti in atto tra Catanzaro e Soverato.
    Perri ribadisce che «già al sindaco, in risposta al suo comunicato, avevo chiarito che accentrare alcuni dipendenti in determinati uffici era necessità di controllo ed efficienza organizzativa: determinati servizi si trovano a Catanzaro non in fitto da privati, ma in locali dell’Asp o del’Ao Pugliese. Gran parte del mio lavoro si accentra sul controllo di debiti, fatture pregresse non pagate o liquidate 2 volte, aspetto su cui abbiamo già denunciato tutto alla Guardia di Finanza. Per questo stiamo cercando di accentrare determinati servizi tutti in un luogo attorno alla direzione generale».
    La dotazione di personale però vede il lametino in vantaggio (915 dipendenti tra Soverato – Chiaravalle – Girifalco; 802 Catanzaro; 1200 Lamezia Terme), e Perri sull’ambito sanitario ammette che «lo stesso commissario Scura ha preso atto dello sbaglio effettuato con la chiusura di malattie infettive a Lamezia, abbiamo in ballo una proposta di riapertura del reparto nel “Giovanni Paolo II”. L’ospedale di Lamezia reputo sia uno dei più adeguati strutturalmente della regione tra quelli di quel livello, il problema è però avere professionisti e strumentazioni adeguate. Dopo 9 anni dall’accorpamento abbiamo il primo atto di organizzazione per Lamezia nell’atto aziendale dell’Asp, non si poteva tollerare più di avere primari facente funzioni per 14 anni».
    In tale ottica il dg elogia l’iter e gli esiti dei concorsi per i primari effettuati, sostenendo che «dopo pochi mesi non possiamo fare bilanci, ma abbiamo professionisti dai grandi curricula», ponendo però in chiaro che «non stiamo depotenziando Lamezia a livello amministrativo: abbiamo qui accentrato degli uffici di centri direzionali strategici; con le posizioni organizzative abbiamo dei vicedirigenti per poter lavorare al meglio; qui rimarrà il settore previdenziale, le rivelazioni delle presenze, l’interfaccia del settore acquisti, mentre il settore stipendi (da Girifalco) e quello giuridico andranno a Catanzaro anche per evitare un mancato controllo come quello che si è scoperto con l’operazione “stop & go”, che con le interdizioni arrivate ha comportato danni e ripercussioni non da poco all’azienda. Alle 5 persone che da Lamezia si dovrebbero trasferire nel capoluogo per lavoro è stata proposta come soluzione di rimanere in questa città in uffici diversi di simile settore. Arriveranno a Lamezia il settore di ingegneria clinica, aumenti dell’Urp, la centrale operativa unica del 118 all’interno degli stabili liberati dalla caserma dei carabinieri con allegato il centro di formazione per gli operatori».
    Il direttore generale sottolinea inoltre come «siamo in fase avanzata con i lavori di ristrutturazione del piano terra dell’ospedale vecchio per il centro diurno riservato ai pazienti psichiatrici e quello di salute mentale, collocheremo un centro unico di vaccinazione al primo piano per superare i disagi dell’ex guardia medica di Sambiase e rispondere alle nuove normative, potendo offrire un orario dalle 8 alle 20, e dare spazi più idonei al consultorio». Il tutto da qui a venire: entro fine febbraio dovrebbe partire il centro diurno, per fine aprile quello vaccinale, assicurando che «non venderemo alcuna struttura, l’ex Saub ha subito lavori per creare nuovi ambulatori e dare maggiore comfort e pensare anche ad un futuro di altri servizi come un altro centro prelievi. I 20 milioni presenti nel Patto della Calabria saranno discussi mercoledì con il nuovo direttore medico di presidio per stabilire come ristrutturare nell’ospedale il blocco operatorio, quello parto, ed avviare un servizio di endoscopia e broncoscopista. Si sta discutendo anche l’ipotesi dell’emodinamica, ma tutto dovrà sempre essere esaminato dalla struttura commissariale», avanzando anche la richiesta di appoggio alle istituzioni, e spiegando che «abbiamo appena aumentato a 10 i posti di infermieri che da fuori regione potranno tornare a lavorare in Calabria, speriamo di poter selezionarne di fortemente specializzati».
    Preoccupazione Perri l’esprime sulla situazione della ambulanze, «con macchine dall’alto chilometraggio, tra i 200.000 ed i 300.000 chilometri già effettuati, avendo così la necessità di doverne acquistare di nuove. Non si sta riuscendo a portare a compimento la gara, e so che ci sono delle indagini in corso sugli affidamenti passati per il servizio di ambulanze sostitutive. Abbiamo perciò in corso una nuova manifestazione di interesse per 14 ambulanze per tutto il territorio provinciale (4 per le aree montane, altre dotate anche di trasporto neonatale) in attesa di poterne avere nostre nuove».
    Da parte loro i consiglieri comunali ricordano gli incontri già avvenuti in precedenza con il direttore generale elogiando l’arrivo dei nuovi primari, ripercorrono le chiusure ed i tagli subiti dopo l’accorpamento delle aziende sanitarie locali in quella unica provinciale di Catanzaro, chiedendo maggiore valorizzazione sia per gli immobili che le dotazione strutturali esistenti su Lamezia e non pagare canoni di locazione a privati tra Soverato e Catanzaro, ed esprimendo perplessità per eventuali alienazioni degli stessi beni presenti nella città della piana.
    Non è escluso, per altro, da parte del presidente del consiglio De Biase che di sanità si possa tornare nuovamente a parlare anche in consiglio comunale, fermo restando la competenza regionale attualmente commissariata, accogliendo la proposta dello stesso Perri di relazionare in aula su come si andranno a spendere i 20 milioni del Patto della Calabria. L’Asp non sarà una partecipata comunale, ma l’idea potrebbe essere simile a quanto previsto da regolamento e statuto comunale.

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