Lamezia Terme indicata come possibile Comune in uscita anticipata dal piano di rientro

Articolo redatto da Ettore Jorio (che consulente in qualità di legale lo è stato nella precedente amministrazione comunale) sull'inserto Enti Locali & Pa

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Dopo la comunicazione di avvenuto deposito dei verbali delle sedute svolte il 31 luglio ed il 31 agosto, all’ordine del giorno 2 pratiche di sdemanializzazione e vendita a privati di un reliquato stradale dismesso in via Tre Ponti e di un residuo stradale in disuso in via Coschi.
    Le due sdemanializzazioni passano con 13 favorevoli e 4 astenuti, ma la notizia risulta altra.
    Il sindaco Mascaro ricorda come «quest’amministrazione cercherà di massimizzare al massimo casi come questi di reliquari che, oltre a far guadagnare qualcosa alle casse, potrà rendere più omogenea la situazione anche per i privati interessati», sottolineando con non celato orgoglio l’articolo redatto da Ettore Jorio (che consulente in qualità di legale lo è stato nella precedente amministrazione comunale) sull’inserto Enti Locali & Pa in cui Lamezia Terme viene citato come caso di possibile uscita anticipata dal piano di riequilibrio.
    Si parla dell’integrazione dell’articolo 243-quater, effettuata dall’articolo 3, comma 3-ter, del Dl 16/2014 convertito dalla legge 68/2014, ovvero la possibilità «offerta ai Comuni che venissero a trovarsi nella situazione, provata nel corso dei controlli intermedi, di conseguire l’obiettivo dell’equilibrio in un tempo più breve di quello originariamente programmato, di riproporre lo strumento riequilibrativo al magistrato contabile competente per essere dal medesimo autorizzato in tal senso».
    Per Jorio tale percorso «potrebbe essere frequentato «in via sperimentale», per esempio, dal Comune di Lamezia Terme, ove a seguito di sopravvenute condizioni favorevoli (giudicati produttivi di insussistenze del passivo milionarie), capitalizzate dalle ultime due amministrazioni (di quella che ha fatto ricorso nel 2014 alla procedura di riequilibrio e di quella che è susseguita nel 2015), si sono concretizzati a oggi i presupposti di equilibrio di bilancio e, quindi, di inutilità della persistenza della procedura di riequilibrio. Una occasione buona per restituire al Comune la normalità gestionale e, ricorrendone le condizioni, per decrementare la pressione tributaria, a dimostrazione che allorquando si realizzino politiche locali attente diventa più facile conseguire risultati ottimali»

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