L’Asp di Catanzaro nomina una commissione paritetica sulla sicurezza nelle guardie mediche

Un primo passo in avanti secondo il  coordinatore del gruppo medici Fimmg-C.A., Antonio Montuoro

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    In merito alla sicurezza dei medici presenti in guardia medica, in qualità di coordinatore del gruppo medici Fimmg-C.A., Antonio Montuoro, annuncia che «nell’ultima riunione del Comitato Aziendale Permanente (CAP) di Medicina Generale è stata discussa la circostanziata lettera sottoscritta da un gruppo di Medici iscritti alla FIMMG – Continuità Assistenziale e inviata alla Direzione strategica aziendale con la quale si chiedono atti concreti al fine di verificare la rispondenza a quanto previsto dal vigente Accordo Collettivo Nazionale (ACN) della Medicina Generale in materia di sicurezza. Il CAP, con unanimità d’intenti, ha deciso di nominare una commissione paritetica, composta da rappresentanti dei medici di categoria e da rappresentanti dell’ASP, che avrà il compito di effettuare una ricognizione di tutte le postazioni di Continuità Assistenziale sul territorio per verificarne la rispondenza a quanto previsto dal dettato contrattuale e legislativo vigente».
    Montuoro sottolinea che l’Asp come datore di lavoro «è tenuto a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei medici, in particolare nelle postazioni di Continuità Assistenziale che, secondo la “Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari” emanata nel lontano 2007 dal Ministero della Salute, vengono considerate tra le strutture territoriali a più alto rischio. Il nostro codice deontologico all’Art. 70 comma 1 ribadisce il concetto che: “Il medico dipendente o convenzionato deve esigere da parte della struttura in cui opera ogni garanzia affinchè le modalità del suo impegno non incidano negativamente sulla qualità e l’equità delle prestazioni…Il medico deve altresì esigere che gli ambienti di lavoro siano decorosi, adeguatamente attrezzati, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa compresi quelli di sicurezza ambientale”.
    Per motivazioni che richiederebbero troppe pagine per essere compiutamente spiegate, soprattutto nelle ragioni del Sud la Guardia Medica, che doveva rappresentare il primo gradino della “carriera” per  giovani medici, con il passare dei decenni è diventato per tanti ex ragazzi il lavoro definitivo, svolto per lo più in strutture inadeguate e prive di qualsivoglia protezione».

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