Il Comune di Lamezia Terme sottoscrive il protocollo tra Prefettura, Regione ed Anci sul miglioramento del sistema di accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale

L’adesione esclude il Comune dai bandi delle Prefetture aventi ad oggetto l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e consente di poter usufruire della cosiddetta “clausola di salvaguardia”

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    La giunta comunale lametina ha deliberato di aderire al protocollo di intesa sottoscritto tra la Prefettura di Catanzaro, la Regione Calabria e l’Anci Calabria per il miglioramento del sistema di accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale.
    Se a Lamezia Terme esistono attivi già alcuni centri Sprar (in Calabria su 405 municipi, solo 87 hanno tali progetti avviati), l’adesione esclude il Comune dai bandi delle Prefetture aventi ad oggetto l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e consente di poter usufruire della cosiddetta “clausola di salvaguardia” «che fissa limiti ben precisi all’attivazione di ulteriori forme di accoglienza per i Comuni che aderiscono o intendono aderire formalmente al sistema delineato nella misura in cui il numero dei posti assicurati soddisfi la quota assegnata a ciascun Ente locale dal Piano nazionale».
    Nella stessa delibera della giunta Mascaro si rimarca che «il contesto territoriale, sia a livello regionale che provinciale, è caratterizzato, da un lato, dalla invasiva presenza di consorterie criminali in grado di influenzare le dinamiche economiche del territorio stesso, impedendone l’effettivo sviluppo, e, dall’altro, da una diffusa povertà e da elevati tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile», palesando come «dette criticità, rese ancora più evidenti dai persistenti effetti negativi della crisi economico finanziaria, ed il flusso migratorio in atto rendono necessario garantire, prioritariamente, l’attivazione di percorsi virtuosi in grado di arginare tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata nei circuiti economici legati alla gestione dei centri ospitanti i richiedenti asilo».
    Inoltre nel protocollo è evidenziato che «è stato previsto un sostegno economico dello Stato agli oneri a carico dei Comuni per i seruizi e le attività funzionali all’accoglienza e all’integrazione dei migranti con un contributo di importo superiore per le progettualità aderenti alla rete Sprar e con la possibilità di assunzioni flessibili in deroga al tetto di spesa», mentre la Prefettura di Catanzaro predisporrà un progetto pilota «a valere sul Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione (FAMI), per la costituzione di una task force di supporto agli Enti Locali nella predisposizione dei bandi per l’adesione alla rete SPRAR e per la gestione delle problematiche sociali e amministrative connesse alla presenza di richiedenti asilo sul territorio comunale nonché nella promozione di attività e iniziative culturali finalizzate a favorire momenti di incontro e scambio con i richiedenti protezione internazionale ed attività formative e informative sui temi dell’accoglienza e dell’intercultura; inoltre, si impegna ad implementare il Tavolo di coordinamento regionale per governare razionalmente il sistema dell’accoglienza coordinando l’azione con tutti i livelli istituzionali preposti, anche al fine di assicurare un impatto sociale sostenibile per il territorio».
    Gi.Ga.

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