Italia Nostra si tira fuori dalla polemica dei commi antimafia cancellati nel Reu del Psc

Secondo Panedigrano e Gigliotti la decisione non dipenderebbe dalle osservazioni presentate

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    Sulle modifiche apportate ai commi antimafia, tramite osservazioni, al Psc si tira fuori dalla polemica in atto Italia Nostra, che tramite Giuseppe Gigliotti, Responsabile regionale ambiente e Presidente della sezione lametina, e Nicolino Panedigrano, responsabile affari legali della sezione lametina, sostiene che l’associazione «ha attaccato frontalmente l’amministrazione Speranza che allora aveva adottato il PSC e il professore Crocioni che lo ha redatto, denunciando che esso fosse intriso di una serie di vizi e di illegittimità, che contraddicevano i principi di legalità enunciati proprio nell’art. 1 del REU. E siccome il REU non è stato ancora approvato, per evitare di sentirsi replicare che non si poteva denunciare la violazione di una norma non ancora vigente, ha aggiunto che comunque vizi e illegittimità sussistevano a prescindere, perché quelle norme erano pleonastiche rispetto a tutta la normativa antimafia vigente».
    Secondo i due rappresentanti «il Sindaco, infatti, prima si fa schermo di Crocioni che ha (come ben si comprende, in modo del tutto autonomo) proposto di cancellare quelle norme, perché gli pesava troppo che fossero (secondo lui) una inutile ripetizione di quanto contenuto nel Codice Antimafia, ma poi riporta la motivazione vera con cui la Giunta ha deciso di farlo. E la motivazione vera è che la Giunta ha assunto la decisione di cancellarle dopo aver “dato atto che obblighi di richiedere e acquisire la documentazione antimafia non possono essere previsti al di fuori delle ipotesi disciplinate dal Codice Antimafia e pertanto questa PA (Pubblica Amministrazione) deve uniformarsi al dettato normativo, procedendo alle acquisizioni della documentazione antimafia nelle ipotesi espressamente previste dal Codice Antimafia medesimo”», reputando che «quei balzelli sarebbero per i cittadini onesti solo un modesto sovraccarico di burocrazia, ma per i mafiosi un ulteriore ostacolo ad infiltrarsi nelle maglie della pubblica amministrazione. E in questa città (chi meglio di questo Sindaco dovrebbe saperlo!) più ostacoli si mettono alle infiltrazioni mafiose e meno si corre il rischio di continui scioglimenti per mafia del Consiglio Comunale».

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