A Soveria ‘La medicina sobria e rispettosa di un piccolo ospedale di montagna’

Potrebbe ambire a gestire piccole nicchie, come la riabilitazione o il trattamento laser dei noduli benigni della tiroide

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    “La medicina sobria e rispettosa di un piccolo ospedale di montagna” è stato questo il tema del congresso che si tenuto a Soveria Mannelli nell’Officina della Cultura e della Creatività del centro calabrese, organizzato dalla Divisione di Medicina, cardiologia e lungodegenza dell’Ospedale Civile di Soveria, diretta da Anna Marotta e fortemente voluto dal Direttore sanitario del POSM, Claudio Tomasello.
    Un’occasione ricca di momenti di riflessione, approfondimento medico-scientifico ma anche di emozione. Per la prima volta nella storia dell’ASP di Catanzaro, un presidio ospedaliero si è presentato “senza veli” alla città non per recriminare quello che manca e che il severo piano di rientro che ha riguardato la Calabria ha falciato via, né tanto meno per rinverdire i fasti del passato, ma – come ha opportunamente ricordato Anna Marotta, che dirige il Reparto – per presentare quella che è la specificità di questo oramai piccolo ospedale di montagna, ovvero il rapporto di fiducia e di attenzione che si è venuto a creare tra medico e paziente.
    Grande rilevanza è stata data all’attenzione ai malati, che da sempre caratterizza il lavoro svolto dagli operatori dell’ospedale soveritano, un’attenzione che è fatta non solo di cure amorevoli ma anche della gestione di quel tempo lento, spesso necessario alla formulazione di una diagnosi accurata, che si è totalmente perduto nella pratica della medicina.
    Un elogio dunque della medicina sobria, giusta e rispettosa, ma non un elogio della frugalità. Durante i tanti interventi che si sono succeduti nel corso della serata i relatori si sono spesso soffermati su come le risorse umane e materiali siano ormai ridotte in misura inaccettabile e su come si possa, senza voler necessariamente rinverdire i fasti del passato, raggiungere più e meglio gli obiettivi che un ospedale di montagna si pone.
    Non solo, ma com’è più volte emerso nel corso della discussione, Soveria potrebbe ambire a gestire piccole nicchie, come la riabilitazione o il trattamento laser dei noduli benigni della tiroide, per le quali è possibile raggiungere risultati di eccellenza senza la necessità di far fronte a investimenti di grande entità.
    Particolare attenzione è stata posta al Pronto Soccorso e all’importanza che esso assume in un contesto come quello del Reventino, dove un bacino di circa 40.000 persone vive spesso in piccoli centri serviti da una viabilità complicata e resa spesso ancora più difficoltosa dalle avverse condizioni climatiche che l’inverno in montagna comporta.
    L’evento, al quale è stato presente il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro Giuseppe Perri con i vertici aziendali tutti, nonché i medici e gli operatori sanitari che lavorano o che hanno lavorato presso il presidio ospedaliero di Soveria, ha visto la partecipazione di un foltissimo pubblico che ha seguito con attenzione i lavori del convegno dall’inizio alla fine ed è rimasto imperterrito seduto, ed a volte anche in piedi (i posti a sedere predisposti sono risultati insufficienti) ad ascoltare le relazioni associando interesse scientifico, momenti di ilarità, di commozione e di gioiosa partecipazione.

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