«Da quando manca il fisioterapista, alcune famiglie hanno dovuto accompagnare neonati e bambini molto piccoli nel centro più vicino a Messina»

Ancora nessuna risposta per i pazienti affetti da fibrosi cistica, con nuovo comunicato stampa di protesta da parte dell’associazione Respirando la Vita Fibrosi Cistica Calabria

Più informazioni su


    Ancora nessuna risposta per i pazienti affetti da fibrosi cistica, con nuovo comunicato stampa di protesta da parte dell’associazione Respirando la Vita Fibrosi Cistica Calabria. «Nel centro di cura regionale da mesi manca il fisioterapista respiratorio, da circa un anno il pediatra, e le due pneumologhe, ancora precarie, a gennaio rischiano di andare via: ancora una volta, l’associazione è costretta a chiedere delle soluzioni definitive con personale esperto, per garantire il diritto alla salute e all’assistenza dei pazienti», si lamenta nella nota stampa, evidenziando come «a 3 anni dall’apertura del centro fibrosi cistica a Lamezia Terme, unico centro regionale per i malati, tutti i medici al momento sono precari o mancano, a eccezione del dirigente responsabile e della psicologa. Una situazione insostenibile per dei pazienti che hanno una malattia cronica per la quale non c’è cura. Basti pensare che, da quando manca il fisioterapista, alcune famiglie hanno dovuto accompagnare neonati e bambini molto piccoli nel centro più vicino a Messina». In tale senso il 14 novembre dovrebbe essersi tenuto il colloquio dell’unico candidato ammesso alla procedura di mobilità, Marco Demasi, presso gli uffici amministrativi a Catanzaro.
    Si ricorda che «secondo gli standard di cura europei, l’organico strutturato dovrebbe essere composto da 2 pediatri, 2 fisioterapisti respiratori e 2 pneumologi, esperti di fibrosi cistica. A febbraio di quest’anno, l’Asp di Catanzaro ha bandito la mobilità per 1 pediatra, 1 fisioterapista respiratorio e 1 pneumologo, ma l’associazione non ha avuto riposte ufficiali sull’esito. Nel frattempo, i decreti n. 111 del 10.08.2017 e n. 113 del 11.08.2017 del Commissario ad acta per il piano di rientro dal debito sanitario, Massimo Scura, hanno annullato i precedenti provvedimenti facendo addirittura scomparire la previsione dello pneumologo che, al pari del pediatra e del fisioterapista, è di vitale importanza. Visto che non è stata ricevuta per gli impegni del commissario, l’associazione chiede il reintegro della figura». 

    Più informazioni su