«E’ stato bello per la gente che ci viene a vedere e per me fare gol al 93’ e correre sotto la Est del D’Ippolito è stato da brividi»

Dichiara Gianluca Cugnetto, che dopo essere stato protagonista nel vivaio vigorino sin dagli anni ’90 ora a 41 anni è in campo con la Vigor di Terza Categoria

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    «E’ stato bello per la gente che ci viene a vedere e per me fare gol al 93’ e correre sotto la Est del “D’Ippolito” è stato da brividi», dichiara Gianluca Cugnetto, che dopo essere stato protagonista nel vivaio vigorino sin dagli anni ’90 ora a 41 anni è in campo con la Vigor di Terza Categoria: 3 gol con un tiro dal limite, un colpo di testa su cross da calcio piazzato ed una punizione-gioiello al 93’, tripletta dedicata alla moglie ed al figlio Andrea, che ora potrà giocare con il pallone portato a casa dal padre.
    «Non riusciamo a gestire le situazioni positive. Sul 2 – 0 non avevamo subìto alcun tiro in porta – evidenzia capitan Cugnetto – riapriamo le partite da soli. C’è stato anche un rigore dubbio per l’Excalibur, a me sembrava fuori area il fallo. Importante essere andati sul 3-1 subito. Loro comunque bravi a crederci, in virtù pure della superiorità numerica. Sul 3 – 3 c’è stata la loro espulsione, da dove abbiamo ripreso coraggio ed energie, creando qualche occasione e nel recupero c’è stata la punizione, abilmente procurata da Antonio Saladino,  che ci dà tre punti  importanti per tutti, per i mister, per la società, per i tifosi che ci seguono sempre. Venerdì scorso avevo provato quella punizione ed era riuscita allo stesso modo. Ci alleniamo per queste situazioni».
    Cugnetto evidenzia come «in questo momento numericamente siamo ridotti, per squalifiche e infortuni e ci stiamo tutti adattando a ricoprire più ruoli nel corso delle partite. Sulla nostra alterna prestazione forse ha influito anche l’importanza della posta in palio, la possibilità di guadagnare la vetta solitaria. All’inizio ci ha dato la carica, dopo abbiamo avvertito il peso e c’è stata una sorta di rilassamento. Dobbiamo lavorare su questo».
    In tal senso nel mese di sosta, da metà dicembre a metà gennaio, si potrà lavorare. «Un mese è lungo. Si può lavorare con eventuali nuovi innesti e il rientro degli infortunati, ma nel contempo si perde l’intensità della partita. Non so quanto sia un bene» valuta l’esperto elemento biancoverde.
    Francesco Bongiovanni, classe 1990, è il classico giocatore che per un allenatore è una manna dal cielo. Con l’Excalibur Fronti, ha iniziato a centrocampo, poi è sceso a difensore centrale (rimpiazzando l’espulso Mazzocca) e quindi a terzino destro, quando è uscitio Mercuri.
    «La duttilità l’ho sempre avuta. Il mio ruolo è mediano nel centrocampo a due (come siamo partiti con l’Excalibur nel 4-2-3-1) oppure mezzala – precisa il jolly vigorino – Spesso, però, da un paio di anni mi capita di giocare anche da centrale di difesa, soprattutto dopo l’esperienza al Cus Cosenza (rappresentativa dell’università della Calabria) con mister Aniello Parisi (oggi allenatore del Crotone Primavera, ed ex Vigor 2010-11), ex difensore professionista che mi ha dato importanti insegnamenti».
    Studia all’Università di Cosenza, Bongiovanni. Un ultimo esame e poi sarà Geologo. Dopo il bomber Antonio Saladino, fresco dottore in Economia Aziendale, cresce anche il livello culturale del gruppo biancoverde. Cresciuto nelle giovanili della Vigor con mister Maurizio De Sensi, ha poi giocato col Sambiase, poi in Prima categoria e quindi si è dato agli studi.
    «Da sempre tifo Vigor, ero un fan di Nacho Castillo, per cui quando si è prospettata l’ipotesi di giocare con questa maglia, non mi sembrava vero. Per noi questa non una è Terza Categoria. C’è tanta visibilità, ci sono i tifosi, si è creata davvero una “magìa”. Vorremmo portare subito la Vigor in Seconda categoria e poi pian piano si vedrà» son gli auspici di Bongiovanni. 

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