A Nocera seminario sull’ 800 chitarristico tenuto da Enza Sciotto con Mariagrazia Curcio

Ha voluto tracciare un quadro generale riguardante il 19° - 20° secolo, dal punto di vista sia storico generale che musicale

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    Venerdì si è tenuto a Nocera Terinese, presso le sedi del conservatorio, in collaborazione con la biblioteca comunale “Ernesto Pontieri”, il seminario sull’ 800 chitarristico, tenuto da Enza Sciotto con Mariagrazia Curcio.
    Il seminario ha voluto tracciare un quadro generale riguardante il 19° – 20° secolo, dal punto di vista sia storico generale che musicale, arrivando ad approfondire la storia della chitarra del medesimo periodo. Procedendo in un excursus si è posto il segno su quali siano stati i grandi avvenimenti storici che hanno segnato l’evoluzione culturale e stilistica europea: rivoluzione francese, moti rivoluzionari, prima rivoluzione industriale, prima guerra mondiale.
    In parallelo, si è parlato dell’evoluzione nei diversi metodi di divulgazione della musica: dal mecenatismo ai teatri pubblici; dai grandi salotti ai caffè letterari, fino ad arrivare alla nascita delle case discografiche, dibattendo su tutte le conseguenze che questi grandi cambiamenti portarono.
    Facendo un rapido riferimento ai grandi artisti dell’800 chitarristico, si è posto poi subito il segno su quali furono gli altri protagonisti, quelli di “second ordine”, che si successero parallelamente ai primi a partire dalla seconda metà dell’800 fino alla prima del ‘900, ponendo lo sguardo soprattutto sui nomi provenienti dalla nostra nazione.
    Nella seconda metà del 19° secolo, in Italia, infatti emersero numerosi personaggi capaci di eguagliare lo spessore artistico dei grandi della chitarra quali: Sor, Giuliani, Carcassi, Carulli, Legnani, Mertz, Regondi e Tarrega.
    Tra i vari nomi esposti, sono emersi Luciano Castagna e tanti altri che, come lui, con la loro arte contribuirono a migliorare e a diffondere la cultura chitarristica attraverso la stesura di metodi di studio e opere varie.
    Numerose anche le figure storiche di compositrici ed esecutrici femminili, spesso dimenticate come Norma Lutzemberger e altre ancora.

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