Martedì presentazione del coordinamento regionale di ‘mettiamoci in gioco’

Occasione per fare il punto sulla cura, il contrasto e la prevenzione contro i rischi del gioco d´azzardo

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    La campagna nazionale contro i rischi del gioco d´azzardo “mettiamoci in gioco” costituisce un coordinamento regionale in Calabria che sarà presentato alla stampa martedì alle 10.30 nei locali di Sintonia .
    «Sará l´occasione per fare il punto sulla cura, il contrasto e la prevenzione contro i rischi del gioco d´azzardo insieme ai rappresentanti regionali delle associazioni di categoria firmatari del documento che ha costituito il primo coordinamento regionale in Calabria, sul GAP (Gioco d´azzardo patologico)» anticipa Roberto Gatto, neo eletto coordinatore regionale per la campagna  Mettiamoci in gioco – Calabria.
    Hanno aderito al coordinamento Calabria: ADA (associazione per i Diritti degli Anziani), Centro Comunitario AGAPE, ARCI Lamezia Terme – Vibo Valentia,  CREA Calabria (Coordinamento Regionale Enti Ausiliari), Coldiretti Calabria, CNCA Calabria onlus, FeDerSerD ( Federazione Italiana Degli Operatori dei Dipartimenti dei Servizi delle Dipendenze), FICT (Fondazione Italiana Comunità Terapeutiche), Lega Consumatori, Libera, Federconsumatori, Associazione VIVERE IN Calabria.

    Interverranno:

    • Roberto Gatto  –  coordinatore regionale Calabria “Mettiamoci in gioco”
    • Antonio Mondera – referente regionale Lega consumatori
    • Antonino Leo – referente regionale Vivere In
    • Don Armando Zappolini – presidente nazionale CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) e portavoce nazionale della rete “Mettiamoci in gioco”

    L’iniziativa è nata nel 2012 per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulle reali caratteristiche del gioco d’azzardo nel nostro paese e sulle sue conseguenze sociali, sanitarie ed economiche, avanzare proposte di regolamentazione del fenomeno, fornire dati e informazioni, catalizzare l’impegno di tanti soggetti che – a livello nazionale e locale – si mobilitano per gli stessi fini.
    Il gioco d’azzardo ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo enorme nel nostro paese. In verità, sarebbe vietato dal codice penale, ma la progressiva legislazione in deroga approvata dalla metà degli anni Novanta ad oggi ha portato a una situazione paradossale. Viene punita una scommessa tra amici, mentre risultano legali i circa 90 miliardi di euro di fatturato annuo ricavati da lotterie, slot machines, poker, scommesse e giochi d’azzardo di natura sempre più varia che in questi anni, a ritmi sempre più frenetici, sono stati immessi sul mercato. Di conseguenza, la platea dei giocatori si è allargata notevolmente e ormai anche giovani, casalinghe, pensionati, disoccupati costituiscono nuove fasce da catturare e fidelizzare.
    In misura proporzionale alla crescita del settore sono aumentati i costi sanitari, sociali, relazionali e legali del gioco d’azzardo: in mancanza di rilevazioni e ricerche epidemiologiche precise le “vittime” dirette del gioco d’azzardo – i giocatori patologici o ad alto rischio di dipendenza – sono stimati in circa un milione.

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