Il Comune commissariato proroga uno degli affidamenti contestati dalla commissione d’accesso

Nelle 240 pagine del lavoro durato 4 mesi bocciatura per l'apparato burocratico di via Perugini e per parentele e rapporti professionali degli eletti

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Dopo la relazione di 4 pagine del Ministro Minniti, che si basava su quella un po’ più corposa del Prefetto Latella, trapelano anche i contenuti delle 240 pagine del report offerto dalla commissione d’accesso arrivata a giugno in via Perugini il cui lavoro è durato 4 mesi (sui 6 concessi, proroga compresa). Manca solo l’atto principale: il decreto di scioglimento che, sebbene firmato il 24 novembre e già notificato ai diretti interessati, non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale (momento in cui inizieranno i 18 mesi di commissariamento, i commissari avranno i pieni poteri già deliberati, partirà il periodo in cui gli interessati potrebbero fare ricorso al Tar del Lazio).
    Le prime 40 pagine danno un contesto territoriale, politico e di cronaca all’arrivo della commissione di accesso, citando la storia criminale delle cosche presenti in città, le varie operazioni avvenute nell’ultimo decennio fino ad arrivare a Crisalide, la “scintilla” che ha accesso poi il fuoco incrociato di verifica sull’attività dell’amministrazione comunale guidata da Paolo Mascaro, non celando come molti dei casi contestati a livello di atti amministrativi fossero però comuni anche all’amministrazione uscente guidata da Gianni Speranza come sindaco o legate a prassi interne burocratiche cristallizzatesi nel tempo anche per i problemi di carenza di organico.
    LE CONTESTAZIONI POLITICHE
    In continuità con i precedenti 2 scioglimenti si evidenziano le parentele (più o meno dirette) di alcuni consiglieri ed assessori con persone legate a vario titolo ad attività illecite (si passa dalle cosche a reati amministrativi), aggiungendo sullo stesso piano anche frequentazioni di tipo personale o professionale come motivi di sospetto, arrivando a portare come prove anche foto della campagna elettorale o estive prelevate da Facebook.
    Analisi simile viene effettuata anche per i dirigenti attualmente in servizio in via Perugini, “scansionati” sia per le proprie attività istituzionali che per parentele e attività di congiunti. Al netto di provvedimenti disciplinari, però, gli stessi son ancora in servizio e rimarranno al loro posto anche dopo l’uscita di scena dei commissari: nel 2019 o 2020 la nuova amministrazione potrà contare solo sugli attuali 3 dirigenti se non ci sarà possibilità di effettuare nuovi concorsi o assunzioni a tempo determinato (molto dipenderà dalla situazione economica comunale), con tutti i rallentamenti e disservizi palesati anche nelle relazioni che hanno portato allo scioglimento degli organismi eletti.
    Se per la commissione d’accesso il Pdl sarebbe ancora vivo (riferendosi invece a Forza Italia), la stessa terna indica come motivo di sospetto sugli eletti e aspiranti tali lametini anche inchieste in cui le persone son risultate scagionate da tempo: se il principio vale per inchieste e processi ancora in corso (Eumenidi, Crisalide e l’indagine che ha riguardato il padre di Francesco De Sarro, per fare  esempi più diretti), lo stesso non varrebbe per casi come Why Not (conclusa da anni) o l’indagine per presunto assenteismo che aveva interessato da dipendente Asp l’ex presidente del consiglio comunale De Biase.
    La chiusura della relazione, però, sostiene che «in tal senso sono idonee anche quelle situazioni che non rivelino, né lascino presumere l’intenzione degli amministratori di assecondare gli interessi della criminalità organizzata. Non è cioè necessario che la volontà dei singoli amministratori sia coartata con la violenza, giacché il condizionamento, idoneo a determinare lo scioglimento dell’organo consiliare, può essere anche frutto di spontanea adesione culturale o di timore o di esigenza di quieto vivere, risultando, in tutti i tali casi, l’attività amministrativa deviata dai suoi canoni costitutivi, per essere rivolta a soddisfare interessi propri della criminalità organizzata». Pure se sono solo supposizioni, ed il Tuel dice che servono atti univoci e prove, viene proposto lo scioglimento (con un “occhio di riguardo” anche per partecipate come Sacal e Multiservizi, attenzionate nella relazione con analisi anche dei relativi nominati dal Comune).
    LE CONTESTAZIONI AMMINISTRATIVE
    Tra gli affidamenti contestati a varie ditte comuni tra amministrazione Speranza e Mascaro c’è anche quello della pulizia degli immobili comunali all’Ariete, che però è stato martedì in regime commissariale nuovamente prorogata fino al 30 giugno 2018, o che il servizio idrico sia gestito dalla Lamezia Multiservizi, che in quanto società in house del Comune rientrerebbe però nell’ambito dei soggetti previsti (senza contare il servizio integrato con spazzatura e depurazione non effettuato in toto), o che la precedente amministrazione l’abbia incarica di riscuotere la Tari.
    Sulla mensa scolastica, la commissione d’accesso boccerebbe entrambe le proposte arrivate alla gara d’appalto, contestando così sia le credenziali della Cardamone Group (cui il servizio è stato revocato per interdittiva antimafia) che dell’altra unica concorrente, e poi assegnataria, S.I.A.R.C – Co.Se.C – C.O.T. Socità Cooperativa. Se arrivasse una revoca, ci sarebbe un secondo semestre scolastico da dover affrontare in modo diverso.
    Contestano anche l’affidamento di immobile confiscato alla criminalità e dato in gestione alla Caritas, oltre a quello già noto per la cooperativa Agrimed, con dubbi sulle competenze dimostrabili per chi ha curato negli ultimi anni i servizi teatrali e cinematografici (ma Ti.Gi ha un ricorso al Tar in piedi per vedersi riammessa alla gara, gestendo attualmente in proroga l’apertura ed il funzionamento delle strutture), la cura del verde e dei parchi, delle pinete e dei lungomari, la gestione delle strutture sportive (stadi, campetti, piscina, etc). Vengono “bocciati” anche gli affidamenti, per lo più relativi al 2016, dei servizi informatici comunali (sui quali grave anche una denuncia interna a via Perugini al vaglio del Tribunale), manutenzione e segnaletica stradale, ausili per alunni disabili, il progetto home care premium 2014, affissione comunale di manifesti nel 2016, sport village 2016, servizi di protezione civile ed assistenza sanitaria nel 2016 ad associazioni di volontariato, l’assistenza domiciliare integrata 2016, la gestione degli asili nido fino a luglio, manutenzione edile.
    Tutti ambiti su cui la nuova terna commissariale dovrà dare nel 2018 indicazioni, ma che tra stagioni culturali e quelle sportive in atto non potranno arrivare in tempi lunghi (anche perché ci sarebbero pure i problemi strutturali di sicurezza e certificazioni da ottenere da risolvere).
    Contestabile, dati i precedenti rilevati, anche l’impiego di 2 lavoratori socialmente utili in servizio nel 2015 al Comune, così come la vendita con spesso un solo acquirente interessato di terreni o beni comunali alienati.
    Si cita anche la modifica contrattuale approvata ad aprile 2015 in giunta dell’accordo per la creazione del parcheggio sotterraneo in Piazza della Repubblica, la cui revoca però per l’ex sindaco Mascaro doveva essere un atto di buona amministrazione in ottica di rispetto delle regole.
    Ulteriore passaggio viene offerto sulla mancata alienazione dell’ex cantina sociale, mostrando perplessità sulla divergenza di perizie, sebbene sullo stesso bene gravi un progetto di riqualificazione con concorso di idee ministeriale e dell’ordine degli architetti.

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