La chiusura al pubblico del Palasparti per la terna commissariale un atto dovuto dopo diffida inevasa da marzo

Intervista alla guida del Comune post scioglimento tra sovrafunzionari in arrivo e piani di interventi con priorità da stabilire

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    di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Prime interviste lametine per la terna commissariare giunta da circa un mese in via Perugini, ma ufficializzata solo recentemente con la pubblicazione del decreto di scioglimento del consiglio comunale in Gazzetta Ufficiale, all’indomani del primo atto controverso loro spettante: la chiusura al pubblico del Palasparti, sorte che potrebbe interessare anche le altre strutture sportive, culturali e comunali.
    Dei 3 commissari chiamati a guidare il Comune di Lamezia Terme, solo Francesco Alecci, prefetto a riposo con ultimo incarico espletato a L’Aquila, giornalmente è presente in via Perugini, mentre “part time”, compatibilmente con gli impegni di lavoro in essere, sono Maria Grazia Colosimo (viceprefetto in servizio al Ministero a Roma), e Desiree D’Ovidio, dirigente di II fascia di Area I presso la Prefettura di Salerno.
    Il 19 dicembre nel verbale di organizzazione, secondo atto della terna, per altro si è deciso di non attribuire singole deleghe, prediligendo il lavoro collegiale (al netto di possibilità di firmare atti da parte del singolo componente in nome di tutta la terna).
    «Ci è sembrato naturale il lavoro collegiale, è previsto per altro dalla norma, non essendo invece previsto un obbligo di dividere le deleghe», spiega Alecci, e se da qualche tempo si è tornati ad avere determinati atti (per lo più i decreti dei commissari) online da scannerizzati dopo essere stati stampati e firmati a mano (formato non valido da anni), si è persa in alcuni casi anche la tempestività (vedi revoche dei rappresentanti in Sacal e Multiservizi, o la variazione al bilancio in ottica ricapitalizzazione Sacal pubblicata dopo il 30 novembre).
    Alecci manifesta «la grande sofferenza in merito alla gestione informatica, ma questo come altri temi più ampi son nella nostra attenzione. Dobbiamo credere che tutti i dipendenti stiano facendo del loro meglio in tal senso rispetto alle difficoltà esistenti, cercando di correggere anche le sbavature».

    IN ARRIVO 5 SOVRAFUNZIONARI PER AFFIANCARE I 3 DIRIGENTI COMUNALI
    Dal 4 dicembre è entrata in vigore la nuova ridistribuzione delle deleghe tra i 3 dirigenti interni (con successivi correttivi), con il nuovo anno dovrebbero arrivare 5 nuove figure, ma solo per il periodo del commissariamento. Per la Colosimo «era quasi un atto dovuto, servirà ad agevolare il lavoro nostro e del personale in servizio, razionalizzando le procure per renderle più snelle. Non abbiamo contezza di quando prenderanno servizio, né chi saranno le persone che saranno scelte per tale compito. Da parte nostra c’è stata la richiesta stante l’urgente difficoltà».
    Alecci precisa come sia stata «segnalata la necessità di avere 5 sovrafunzionari che affiancandosi ai dirigenti in servizio, in posizione di sovraordinazione, portino ulteriori competenze ed autorevolezza».
    Ricusata però l’idea di un “commissariamento” anche della dirigenza, dopo che nelle tre relazioni che hanno portato allo scioglimento non secondaria è stata la parte proprio loro dedicata. L’ex Prefetto spiega che «non saranno controllori ma figure di aiuto in aggiunta. Parliamo infatti di sovrafunzionari che si aggiungeranno e monitoreranno le attività dei dirigenti, la risorsa migliore di cui ci possiamo avvalere sono i dirigenti comunali. Con soli 3 dirigenti il lavoro è difficile da organizzare, essendoci competenze richieste molto diversificate, ma parliamo comunque di dipendenti che sono assunti ed hanno un ruolo apicale al di là della fase commissariale e di cui noi continueremo ad usufruire: senza questa componente umana non sapremmo come fare, il sovraordinato sarà ulteriore elemento che rafforzerà il sistema comunale portando in dote competenze diversificate che si affiancano a quelle dei dipendenti e al segretario generale».

    PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE DA RIVEDERE, MA NON BLOCCARE
    Sugli interventi da realizzati trovati “in eredità” il Tuel prevede che «entro il termine di 60 giorni dall’insediamento, adotta un piano di priorità degli interventi, anche con riferimento a progetti già approvati e non eseguiti», e non tutte le eventualità vengono escluse dall’ex Prefetto: «sarà l’interlocuzione con i dirigenti a darci una scala di priorità, ma non significa che tutto quello che inseriremo all’interno del nostro documento sarà realizzato dovendo in ogni caso rispettare le varie fasi che prevedono progetti, bandi, reperimento di finanziamenti. In 18 mesi, o 24, tempo in cui siamo stati chiamati a guidare questo Comune gli aspetti dell’ordinario potranno essere vari. Ogni atto di organizzazione e gestione sarà visto come necessario, ma sempre nel rispetto della legge e delle possibilità che si hanno». Cofinanziamenti son previsti per l’adeguamento alle norme antisismiche delle strutture scolastiche di competenza comunale, ed in tale ambito potrebbero rientrare così i lavori in atto per il nuovo palasport in via del Progresso, i lavori finanziabili con il credito sportivo (agibilità del Palasparti in primis, secondario a questo punto il rifacimento in manto erboso del “Guido D’Ippolito”), ma è storia recente il problema sulla gestione degli impianti sportivi (che scadranno domenica tra quelle prorogate), con simile problema anche per le strutture culturali (teatri, cinema). All’incontro si arriva però all’indomani della chiusura al pubblico del Palasparti, senza escludere che tale provvedimento possa a breve riguardare anche altre strutture (questo pomeriggio nuovo incontro tra le società sportive che gestiscono gli impianti ed i rappresentanti del Comune).

    PALASPARTI CHIUSO AL PUBBLICO PERCHE’ MAI AGIBILE
    «Non abbiamo emesso un’ordinanza di chiusura, ma abbiamo dovuto prendere la decisione di non autorizzare più eventi con la presenza di pubblico dopo una precisa segnalazione da parte dei vigili del fuoco, che si rifaceva ad una precedente diffida del Prefetto che abbiamo scoperto risaliva a marzo che non ha trovato seguito da parte dell’amministrazione comunale eletta, e non abbiamo potuto fare a meno di emettere tale chiusura al pubblico della struttura. Si lavorerà per riuscire a cercare di trovare le soluzioni, superare questa fase di inagibilità e capire se è un problema che riguarda solo il pubblico o anche la sicurezza degli atleti in campo, ma di certo non ci saranno deroghe su tale aspetto», ammonisce l’ex Prefetto de L’Aquila evidenziando come «il Palasparti al momento è chiuso al pubblico perché non ha la dichiarazione di agibilità fin da quando è stato realizzato, si dovrà verificare quali sono gli interventi necessari da attuare, richiedendo agli enti proposti i vari certificati. Se le stesse carenze di certificati venissero riscontrate anche in altre strutture comunali si emetterà il medesimo provvedimento. Di certo anche il nuovo palasport dovrà garantire tutte le misure necessarie di sicurezza, a partire dalla viabilità nell’ottica delle ultime indicazioni in ordine di manifestazioni pubbliche». Allenamenti e partite si potrebbero quindi ancora disputare al Palasparti, ma come se si fosse a porte chiuse non essendo ammessa la presenza di pubblico.
    I certificati antincendio per le strutture sportive erano balzati agli onori della cronaca già qualche mese fa, ed in tal senso il presidente della terna commissariale assicura che «la dirigente, che ha avuto tale ambito solo da inizio mese, sta effettuando una ricognizione per capire quale è il reale stato dell’arte», e sugli interventi previsti con il credito sportivo Alecci assicura che «se manca solo una firma non vedo perché non dovremmo apporla».

    AFFIDAMENTI E PUNTI IN SOSPESO NON DATI IN EREDITA’ AL PROSSIMO SINDACO
    Ci sarebbe anche il tema del Psc, molto contestato a livello politico, ma sul quale Alecci ricorda che «le stesse cose che doveva fare un consiglio comunale ed un sindaco spetteranno a noi. In 18 o 24 mesi si potranno fare tantissime cose, non si deve mancare quanto nelle nostre possibilità ma sempre nell’ambito della legalità. Qualsiasi atto di organizzazione, gestione, indirizzo sarà visto come atto necessario: nulla da fare dovrà essere lasciato al sindaco che potrebbe essere eletto fra 2 anni».
    In sospeso anche affidamenti di immobili completati tra finanziamenti vincolati (via De Filippis, Ginepri, ex teatro Russo), ed altri da riaffidare (spazio aperto giovani, Museo della Memoria, Palazzo Panariti e Palazzo Blasco, le strutture finanziate dal Contratto di Quartiere che riguarda il centro storico compreso tra via Garibaldi e il torrente Canne). «L’interesse è di capire i motivi della mancata assegnazione e trovare la forma migliore tramite bandi, senza escludere eventuali proposte che però potrebbero allungare i tempi. L’impegno comune è quello di valorizzare il patrimonio municipale a beneficio della collettività. Tra 2 o 3 mesi spero di poterci incontrare nuovamente per riparlare di questo aspetto» è la versione di Alecci.

    REVOCHE SULLE PARTECIPATE CONSEGUENZA DELL’ASSENZA DI RAPPORTO FIDUCIARIO
    Altra conseguenza dello scioglimento è stata la revoca dei rappresentanti delle società partecipate (di oggi la conferma dei componenti del collegio sindacale della Lamezia Multiservizi che era composto da Smeraldo Polopoli, Osvaldo Rocca e Antonio Mancini, di Antonio Saladino e Vincenzo Pansino all’Ente Fiera, Daniela Piraina a Lameziaeuropa), con nuove nomine però non immediatamente successive.
    «Non ci sono preferenze su quali siano gli enti in cui avere da subito un nuovo rappresentante del Comune, la mancata conferma è arrivata essendo venuto meno il rapporto fiduciario iniziale legato alla nomina», spiega Alecci, intervenendo anche per l’Ente Fiera che ha un programma più immediato da realizzare come la Fieragricola, «le nuove nomine non dovrebbero comunque tardare ad arrivare».

    QUESTIONE ROME E SGOMBERO SCORDOVILLO MESSE IN CHIARO DAL PRIMO INCONTRO
    Ultimo accenno alla questione Rom, tra gli alloggi di via degli Uliveti da sgomberare ed il progetto Sara a Savutano in funzione dello smantellamento intimato da anni del campo di Scordovillo.
    «Dal Prefetto di Catanzaro abbiamo avuto informazioni ma anche risposte positive ad un aiuto su questo aspetto, ed anche su questo tema si ha un quadro generale con grande attenzione», interviene Alecci, «se ne è parlato già nel primo incontro in cui ci è stato dato il primo decreto prefettizio di nostra nomina, palesando che già da tempo è emersa la necessità di arrivare ad una soluzione del problema». 

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