Apre domani la filiale di Lamezia Terme del Centro protesi di Vigorso di Budrio, ma al telefono per ora risponderanno da Catanzaro

La struttura impiegherà 110 operatori, tra professionalità sanitarie, tecniche e amministrative, per la presa in carico degli infortunati sul lavoro, dei tecnopatici e degli assistiti del Servizio sanitario regionale 

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    Di GIANLUCA GAMBARDELLA
    Domani il taglio del nastro, ma l’ufficialità era arrivata venerdì tramite una circolare che annunciava l’apertura della filiale di Lamezia Terme del Centro protesi di Vigorso di Budrio (anche se il numero di telefono fornito è quello degli uffici di Catanzaro): «A decorrere dal 15 gennaio 2018 è operativa, a Lamezia Terme, la Filiale del Centro protesi di Vigorso di Budrio, sita in Contrada Ficarella – Zona Industriale c/o Fondazione Mediterranea Terina Onlus. Il nuovo Polo riabilitativo di Lamezia Terme include il Centro diagnostico polispecialistico Inail regionale e l’Unità operativa complessa di riabilitazione intensiva dell’Asp di Catanzaro. La Filiale è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì».
    All’interno del sito Inail il centro, che occupa circa 10.000 mq, viene descritto dal 2013 fino ad oggi (con tanto di opuscolo online) con le funzioni di:

    • zona servizi generali
    • area medica
    • area riabilitativa con palestre e locali per terapie specifiche
    • officina con tutte le lavorazioni canoniche
    • zona radiologia e laboratorio di analisi cliniche
    • area ricerca
    • reparto degenza ordinaria
    • reparto di day-hospital per circa 50 persone.

    Nonostante ciò non sono mancate le polemiche, anche perché forme ed impegni negli ultimi 20 anni son mutati attorno al centro che ora apre, ma con il reclutamento di personale ancora in corso da parte dell’Asp e dell’Inail: la struttura impiegherà 110 operatori, tra professionalità sanitarie, tecniche e amministrative, per la presa in carico degli infortunati sul lavoro, dei tecnopatici e degli assistiti del Servizio sanitario regionale – con disabilità congenite o acquisite di natura traumatica, oncologica o vascolare – attraverso la definizione di progetti protesico-riabilitativi personalizzati.

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